Upi Basilicata: concluso a Treviso seminario su nuovo Ccnl

La nuova stagione istituzionale delle Province, alla luce della Legge di bilancio 2018, il ripristino della capacità di programmazione pluriennale, la riapertura della capacità assunzionale negli enti di area vasta, dopo anni di blocco, ed il nuovo contratto nazionale degli enti locali.
Sono alcuni dei temi affrontati dal Presidente dell’Upi Basilicata,Nicola Valluzzi, che ha concluso, questa mattina a Treviso, il seminario nazionale su “Le disposizioni della legge di bilancio 2018 sul personale delle Province e il nuovo Contratto nazionale di lavoro”, intervenendo in qualità di vicepresidente del Comitato di settore che ha elaborato l'atto di indirizzo propedeutico alla firma
del nuovo contratto degli enti locali.  Le due giornate di seminario,promosse dall'Upi, hanno offerto lo spunto per una lettura integrata delle disposizioni del bilancio 2018 sul personale delle Province e del nuovo Ccnl, attraverso il confronto con docenti universitari, dirigenti ed esperti.
"La sfida della riorganizzazione delle Province e del ripristino della capacità di programmazione pluriennale deve essere affrontata – ha sottolineato Valluzzi – anche nella condizione di emergenza in cui ancora versano molte amministrazioni e facendo riferimento alle normative esistenti. Dopo la conferma delle Province nell’assetto costituzionale e viste le scelte operate dalla legge di bilancio 2018,
la legge 56/2014 dovrà essere rivista dando una prospettiva certa agli enti di area vasta, valorizzandone in particolare il ruolo di “Case dei Comuni”,  capaci di raccogliere le istanze municipali, coordinandole e indirizzandole verso obiettivi condivisi e di fornire ai comuni del territorio supporto ed assistenza in materia di stazioni uniche appaltanti, anticorruzione, avvocature territoriali e sportelli Europa. 
Passaggio fondamentale di tale sfida è senza dubbio l’applicazione del nuovo CCNL dei dipendenti degli enti locali che, a seguito della firma definitiva, interverrà in maniera sostanziale sull’organizzazione del lavoro negli enti locali, garantendo maggiore autonomia, nonchè sulla disciplina dei fondi per la contrattazione decentrata".
"Il nuovo contratto, oltre a riconoscere a circa 470.000 dipendenti di Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Camere di commercio gli incrementi di stipendio per il triennio 2016-2018,  pone le basi – ha continuato il Presidente dell'Upi regionale – per una maggiore autonomia organizzativa degli enti e  premia chi è disposto ad assumersi responsabilità, riconoscendo alle posizioni organizzative
evidenza esterna e risorse previste direttamente nei bilanci sottratte al salario accessorio. Viene, inoltre, valorizzato il personale della polizia locale cui è dedicata un'apposita sezione contrattuale e riconosciuta, nel contempo, la specificità delle funzioni di informazione e di comunicazione.
In materia di relazioni sindacali, poi,  il contratto valorizza gli istituti della partecipazione.  In particolare, per le Province, anche in forma associata, è previsto un nuovo Organismo paritetico che ha il compito di instaurare un dialogo costruttivo sui processi di innovazione amministrativa.
Nel nuovo CCNL, infine, si semplifica e si incentiva la possibilità di stipulare i contratti decentrati a livello territoriale.
Le nuove Province, riconfermate nella Costituzione come istituzioni costitutive della Repubblica, possono costruire nei territori un sistema più funzionale di relazioni sindacali che valorizzi la contrattazione unitaria per tutti i comuni di riferimento ".
"Si tratta di un’innovazione – ha concluso  Valluzzi-  che deve spingere a recuperare un rapporto con le forze sociali attraverso protocolli che le nuove Province dovranno sottoscrivere con le organizzazioni sindacali. Intese che devono coinvolgere attivamente anche le Assemblee dei Sindaci per arrivare all’istituzione di delegazioni trattanti unitarie e ad una gestione più consapevole della
contrattazione decentrata, indispensabile per il miglioramento dei processi e dei servizi sia della Provincia, sia dei Comuni del suo territorio. L’avvio della nuova stagione dei contratti integrativi territoriali può rappresentare, in questo modo, un volano per dare gambe e forza alla prospettiva della ricostruzione delle Province come istituzioni di area vasta essenziali per l’innovazione del governo locale e per lo sviluppo del Paese".

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