La crisi nel 2012 si è abbattuta anche sul comparto turistico lucano, che ha accusato un forte indebolimento della domanda dopo un 2011 che aveva evidenziato un discreto dinamismo. 82.000 i pernottamenti in meno (il 2011 aveva fatto registrare un + 73.000) e presenze ritornate sotto la soglia del milione e 900 mila unità. Gli arrivi, viceversa, hanno continuato a crescere, pur se a ritmi molto più rallentati rispetto a quelli del biennio precedente, raggiungendo le 518 mila unità, che rappresentano comunque il nuovo massimo storico. Il bilancio, nel contesto di forte flessione nazionale, parla dunque di una limitazione delle perdite di presenze (-4,2% contro una media del -6,4%), e di una controtendenza sugli arrivi (-5,4% in Italia). E’ questo il macro-dato che emerge dal Rapporto sul turismo lucano del 2012, elaborato per conto della Regione Basilicata dal Centro Studi Unioncamere Basilicata.
«Questi risultati, solo superficialmente dicotomici – sostiene il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte – si spiegano probabilmente con la minore capacità di spesa delle famiglie, a causa della crisi economica in atto, si traduce in un taglio dei consumi turistici che viene operato non soltanto rinunciando del tutto alla vacanza, ma anche optando per vacanze più brevi ed economiche: orientamento, quest’ultimo, che ha contrassegnato fortemente la domanda indirizzatasi verso la principale destinazione di turismo stanziale della regione, il Metapontino».
Nel 2012 le presenze italiane sono diminuite del 4,2% (circa 75 mila unità), interrompendo un trend espansivo in atto dal 2007. La flessione delle presenze straniere (-4,0%, 6mila unità in meno) è invece la quinta consecutiva negli ultimi anni.
BAS 05