"I sondaggi ISTAT pubblicati non rispecchiano la realtà dei fatti all’interno delle quattro mura". A dichiararlo è il segretario regionale aggiunto della UIL PA Penitenziari, Donato Sabia. “E' troppo facile fare statistiche limitandosi a far quadrare i conti sulla carta, senza rendersi conto delle attività e dei compiti istituzionali del Corpo di Polizia Penitenziaria”.
"In regione – spiega – attualmente sono amministrati 393 Agenti su una pianta organica di 443 unità a fronte di 458 detenuti presenti.
Non sono a disposizione più di 80 poliziotti per cento reclusi così come è stato pubblicato sui quotidiani, bisogna rendersi conto che per mantenere in piedi una struttura necessita di tutte le sue componenti, dei pilastri portanti: segreteria – ragioneria – matricola- colloqui- magazzino – lavanderia – conti correnti – nucleo traduzioni e piantonamenti – senza considerare poi il personale distaccato in varie sede extramurarie (PRAP e UEPE).
Inoltre, bisogna assicurare al personale come avviene per i reclusi gli elementari diritti, il minimo per quello che fanno all’interno delle quattro mura per assicurare l’ordine e la sicurezza
Continua il sindacalista : “per ogni postazione all’interno della struttura per la copertura h 24 necessita di 4 unità per turno. L’unica cosa di veritiero che l’indice del sovraffollamento che è diminuito negli ultimi anni a seguito dei provvedimenti varati dal Governo. Per i detenuti presenti sono stati concessi più spazi all’interno, tra regime aperto e sorveglianza dinamica; interventi scaturiti a seguito della sentenza cd. Torreggiani dalla Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo, ma di conseguenza sono aumentate le aggressioni al personale di polizia penitenziaria all’interno delle carceri italiani, un trend sempre più crescente che le Istituzioni e la politica non tengono conto”.
"Fra una settimana – conclude Sabia – scadrà la proroga sulla chiusura degli OPG, non ci risulta che la Basilicata sia pronta a prendere in carico detti soggetti affetti da problemi psichiatrici, il timore per il sindacato che i malati finiranno nelle carceri dove il personale si troverà senza mezzi e strumenti per fronteggiare le esigenze".
BAS 05