UILM e UILTuCS su Centro Oli di Viggiano

“La situazione che sta caratterizzando la ripresa delle attività del Cova di Viggiano, stride fortemente con gli impegni che l’Eni e le parti datoriali avevano assunto in Regione Basilicata in merito alla salvaguardia dei livelli occupazionali, antecedenti alla fermata del 31 marzo, presenti nell’indotto Eni”.

Lo dichiarano, in una nota congiunta, le segreterie regionali della Uilm (settore metalmeccanico) e della UilTuCs (settore servizi).

“Stiamo assistendo ad una vera e propria “babele” dove appalti già assegnati vengono affidati, d’imperio, ad altri soggetti imprenditoriali con l’obbligo di rivedere, al ribasso, l’appalto precedente. In questa obbrobriosa operazione, che in verità sono diverse, vengono arbitrariamente trasferite le attività con un abbattimento occupazionale che in alcuni casi supera il 60% e questo su espressa richiesta della committente”.

“Le nostre Organizzazioni non ci stanno e lotteranno, da subito, per garantire il rispetto degli accordi del 2012 e del 2014 che avevano al centro la salvaguardia dei livelli occupazionali. Non possiamo esultare nel momento in cui apprendiamo che le attività dell’Eni riprenderanno in tempi abbastanza rapidi perché non vediamo garantiti i lavoratori ed in alcuni casi nemmeno gli imprenditori che sono costretti a svolgere le attività in maniera arrangiata e con personale insufficiente”.

“Le segreteria regionali di Uil-Cgil-Cisl hanno da tempo richiesto un incontro alla Presidenza della Giunta regionale per mettere in campo tutte le azioni necessarie per garantire i lavoratori nel momento in cui sarebbero riprese le attività. Ad oggi, purtroppo, non abbiamo ricevuto alcuna risposta con la inevitabile confusione, per non dire caciara, che si sta verificando nell’indotto Eni. Lo ribadiamo con forza al Presidente Pittella che è necessario convocare immediatamente un Tavolo della Trasparenza in Regione Basilicata alla presenza dell’Eni affinché si chiariscano le situazioni attuali e si trovino i giusti e necessari rimedi per sanare le criticità intervenute”.

“In conclusione diciamo a chi di dovere, cioè all’Eni, che se il problema deriva dalla necessità di recuperare risorse, come si evince dal cambio dei contratti da “economia” “a misura”, bisogna avere il coraggio anche di tornare indietro, perché il nostro sindacato non permetterà a nessuno, tantomeno all’Eni, di ottenere vantaggi economici a danno e sulle spalle dei lavoratori lucani. In caso di ulteriore assenza di risposte e ritardi nella convocazione dell’incontro richiesto, nei prossimi giorni valuteremo, congiuntamente ai lavoratori, tutte le azioni necessarie, anche di lotta, per tutelare al meglio i lavoratori, nonché cittadini, della nostra comunità”.
bas04      

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