UIL: NEI PRIMI DUE MESI 2016 PREVALE IL LAVORO PRECARIO

Nei primi due mesi dell’anno (gennaio-febbraio) le assunzioni complessivamente in Basilicata sono state 7.480 contro 5.334 cessazioni di rapporto di lavoro. E’ quanto rileva la Uil di Basilicata attraverso la rielaborazione su scala regionale dei dati dell’Osservatorio nazionale Inps sul Precariato. Nello specifico delle assunzioni (il 15,4% in meno rispetto al primo biennio 2015) 5.606 sono assunzioni a termine, 1.717 quelle a tempo indeterminato e appena 157 le assunzioni in apprendistato. Il calo delle assunzioni a tempo indeterminato a gennaio-febbraio 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015 è pari a meno 32,5%. Quanto alle cessazioni, più numerose risultano per i rapporti a termine (3.300) rispetto a quelle per i rapporti a tempo indeterminato (1.951); 83 infine gli apprendisti che hanno cessato la propria attività di lavoro. Sempre nel primo biennio dell’anno sono 518 le trasformazioni dei rapporti da tempo determinato a tempo indeterminato. Sono dati – è il commento della Uil lucana – che confermano il rallentamento della spinta delle imprese ad assumere e richiamano il governo e la politica, ad ogni livello, a guardare in faccia la realtà: senza politiche per la crescita, nei prossimi mesi, è prevedibile, e non auspicabile, una retromarcia occupazionale, assolutamente da evitare.Certamente la riduzione degli incentivi – dal 100% al 40% – è la causa principale ma non unica dello scivolamento verso la precarietà di molti rapporti di lavoro: nei primi due mesi dell’anno i dati, rispetto al 2015, mostrano un calo generalizzato delle assunzioni ( -15% di assunzioni, -33,5%assunzioni stabili, -5,8% dei contratti a termine) e, soprattutto, un forte aumento dell’utilizzo dei buoni lavoro (+45% di voucher venduti). Nel solo mese di febbraio si registrano complessivamente nel Paese 100.000 assunzioni in meno su gennaio, di cui 23.000 a tempo indeterminato.In sintesi: si assume meno e soprattutto si riutilizzano, come nei peggiori anni della vita del Paese, forme di lavoro fragili, soprattutto perché le imprese non vedono un futuro roseo e politiche tese a sostenere la ripresa economica. Vale l’esempio de voucher che in Basilicata nei primi due mesi dell’anno hanno raggiunto la cifra di 116.390 (valore nominale 10 euro) con un incremento del 30,8% rispetto a gennaio-febbraio 2015.Sorprende che, di fronte a questi dati, ancora una volta – conclude la nota della Uil – si pensi di intervenire sulle regole e sulla contrattazione collettiva come se il male fosse questo. bas 03

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