UIL: JOBS ACT, VANIFICATA INCLUSIONE LAVORATORI PIÙ FRAGILI

Pubblichiamo una nota della UIL su inclusione lavoratori fragili
“Siamo molto preoccupati per i contenuti del Jobs Act relativi al capitolo Disabilità e lavoro. Con le modifiche apportate alla precedente disciplina c’è il rischio che si accrescano le attuali disparità. Il superamento dell’obbligatorietà delle graduatorie con l’introduzione totale della chiamata nominativa può generare un ulteriore indebolimento delle tutele per i lavoratori più vulnerabili. Infatti, se il sistema delle graduatorie ha in passato palesato molteplici limiti, anche perché non teneva in debito conto i requisiti di specifica abilità nell’incontro domanda-offerta, costituiva comunque un punto fermo contro possibili discriminazioni. Riteniamo che la precedente legge andasse migliorata e adeguata alle rinnovate criticità, potenziando l’aspetto che l’aveva resa sovente disattesa: l’inefficacia dei controlli e delle sanzioni. Questione ignorata dal Governo che, invece, ha optato per percorsi imperniati su labili incentivi: una soluzione, a nostro parere, non idonea. Inoltre, auspicavamo il recepimento pieno delle indicazioni e delle proposte connesse alle linee di intervento del ‘Piano d’azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità’, che invece non è stato accolto in taluni passaggi nevralgici. Si è persa, insomma, una buona occasione per contribuire a scardinare l’intollerabile barriera per l’inclusione nel mondo del lavoro di cittadini più fragili e per il sostegno alla loro piena ed effettiva partecipazione alla società sulla base del principio di uguaglianza. Le iniziative promosse a livello territoriale e le diverse iniziative regionali, oggi mostrano tutta la loro fragilità : i risultati sono sotto le aspettative e comunque gli interventi, che in alcuni casi portano a buoni risultati per le persone coinvolte, non appaiono in grado di affrontare alla radice la situazione di discriminazione e di esclusione dal mondo del lavoro di cui sono vittime le persone con disabilità nel nostro Paese. Oggi è il momento di osare ancora di più, mettendo nelle giuste condizioni tutti i soggetti coinvolti ad attuare piani programmati di inserimento lavorativo che sappiano proporre contesti favorevoli all'interno delle aziende e di sviluppo personale per la persona fragile. Siamo un grande Paese e non dobbiamo dimenticare le persone più deboli della nostra società”.

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