UIL FPL SU SOCCORSO DI S. NICOLA DI MELFI E CORLETO

La chiusura delle Postazioni Territoriali di Soccorso del “118” di Corleto P. e S. Nicola di Melfi, a parere della scrivente, è causata sia dalla drammatica carenza di personale, ma anche e soprattutto dell’assenza di istituti contrattuali, come la pronta disponibilità o la libera professione intramoenia, che faciliterebbero la gestione di tali criticità. In questi giorni in tanti hanno sollevato la questione preoccupandosi, come è giusto che sia, delle gravi ripercussioni che alcuni territori (es. la SATA di Melfi) potrebbero subire a seguito della chiusura delle suddette Postazioni. Anche la UIL FPL è contraria a simili drastiche decisioni, precisando che l’area della Provincia di Potenza è già stata penalizzata nel 2004, quando si è pensato di avviare un servizio di emergenza urgenza “ridotto” rispetto a quanto era previsto dalla L.R. 21/99, a differenza di altre aree della Basilicata dove sin dal primo giorno è stato garantito un servizio pienamente a regime. Però, non siamo disposti ad accettare che la risoluzione del problema passi attraverso la solita formula magica del ricorso al lavoro straordinario, tra l’altro a danno di altri lavoratori del comparto dell’ASP che, potrebbero vedersi depauperare i fondi destinati ad altre esigenze, come già capitato altrove. Il problema va risolto con nuove assunzioni di Medici, Infermieri ed Autisti e con l’attivazione di istituti contrattuali come la pronta disponibilità e le prestazioni aggiuntive. Siamo fermamente convinti che una postazione territoriale di soccorso “118” debba essere costituita da sei unità per ogni figura professionale nel rispetto di tutte le norme e non può non avere un servizio di pronta disponibilità attivo. Pertanto, riteniamo che tutte le Postazioni debbano rimanere operative ventiquattro ore su ventiquattro e sette giorni su sette, ma senza incidere negativamente sui lavoratori.

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