Trivelle in mare, Cifarelli scrive a capigruppo Pd Regioni

Il presidente del Gruppo Pd alla Regione Basilicata chiede di approfondire la discussione sui quesiti referendari per decidere in tempo nel caso in cui “le nostre istanze sul tema non dovessero essere recepite”

Approfondire e stimolare la discussione nei territori sui quesiti referendari contro le trivelle in mare. Perch&eacute;, pur confidando &ldquo;nella capacit&agrave; di ascolto del nostro governo, i territori hanno diritto a co-decidere il proprio destino insieme allo Stato&rdquo;. Per il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli, l&rsquo;ipotesi referendaria &ldquo;&egrave; l&rsquo;ultima istanza di un dialogo che (spero di no) non trova sbocchi&rdquo;. Ma i tempi sono stretti, c&rsquo;&egrave; tempo fino al 30 settembre per presentare gli eventuali quesiti referendari. E prima di quella data almeno cinque Consigli regionali dovranno riunirsi ed approvare lo stesso testo.<br /><br />Per questo Cifarelli ha scritto ai suoi omologhi (i capigruppo Pd Sandro Mariani dell&rsquo;Abruzzo, Francesco Totaro del Molise, Michele Mazzarano della Puglia, Gianluca Busilacchi delle Marche e Romeo Sebastiano della Calabria), ricordando che nell&rsquo;incontro di Termoli il 24 luglio scorso i presidenti e gli assessori all&rsquo;Ambiente delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Molise, Puglia, Marche e Calabria hanno ribadito l&rsquo;unanime contrariet&agrave; alle trivellazioni petrolifere nell&rsquo;Adriatico e nello Jonio, cercando &ldquo;di aprire una interlocuzione positiva con il governo al fine di mettere mano alla normativa nazionale proprio sull&rsquo;off-shore e di rivedere sostanzialmente con le Regioni anche la normativa sulle estrazioni a terra, per meglio calibrare la capacit&agrave; e sostenibilit&agrave; dell&rsquo;utilizzo dei territori&rdquo;. &ldquo;Dall&rsquo;incontro &ndash; scrive ancora Cifarelli – &egrave; emersa la volont&agrave; di interloquire con il governo, ma anche di non escludere l&rsquo;ipotesi referendaria qualora le nostre istanze sul tema non dovessero essere recepite&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nell&rsquo;eventualit&agrave; che il dialogo aperto con il governo non dovesse avere un esito positivo &ndash; aggiunge il capogruppo del Pd, ricordando anche le iniziative assunte dagli assessori all&rsquo;Ambiente e dai presidenti dei Consigli regionali, ai quali il presidente dell&rsquo;Assemblea lucana Lacorazza ha inviato qualche giorno fa una ipotesi di quesiti referendari &ndash; e ritenendo che la via referendaria possa rappresentare un possibile sbocco per rispondere all&rsquo;esigenza da pi&ugrave; parti della societ&agrave; civile rappresentata e da noi condivisa di fermare l&rsquo;ipotesi delle trivellazioni, e visti i tempi gi&agrave; stabiliti dei prossimi incontri (11 e 18 settembre), lo spazio per entrare nel merito degli stessi quesiti rischia di essere estremamente ridotto se si considera che almeno 5 Regioni dovrebbero approvare gli stessi quesiti (cos&igrave; come l&rsquo;art. 75, comma 1, della Costituzione prevede) da depositarsi entro il 30 settembre affinch&eacute; il referendum possa essere tenuto entro il 30 giugno 2016&rdquo;.<br />

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