Trivelle in mar Jonio, Benedetto: doppia linea strategica Pd

Per il consigliere regionale di Centro democratico: “Non basta il ricorso al Tar, si prenda atto che lo scontro è politico tra i presidenti di Regione Pd e il segretario nazionale pd e premier Renzi”

&ldquo;Dopo la nuova e significativa iniziativa di mobilitazione dei sindaci della costa jonica metapontina, pugliese e calabrese contro le trivelle nello Jonio, da parte delle tre Regioni interessate la questione non si pu&ograve; ridurre al ricorso al Tar&rdquo;. Ad affermarlo il consigliere regionale di Centro democratico, Nicola Benedetto, secondo il quale: &ldquo;c&rsquo;&egrave; un problema di rapporti politici che i tre presidenti del Pd, Pittella (Basilicata), Emiliano (Puglia) e Oliverio (Calabria), devono chiarire con il loro segretario nazionale di partito e premier Renzi perch&eacute; &egrave; evidente che il Pd ha due linee e strategie sul futuro dei territori, una a Roma e l&rsquo;altra in Basilicata, Puglia e Calabria&rdquo;.<br /><br />&ldquo;A meno che il ricorso al Tar &ndash; continua Benedetto – non sia una semplice mossa per tacitare proteste popolari e, soprattutto, delle comunit&agrave; della costa jonica che puntano sul turismo e sull&rsquo;agricoltura di qualit&agrave; in antitesi al petrolio. Ritorna, dunque, d&rsquo;attualit&agrave; ogni azione valida a contrastare quanto contenuto nello &lsquo;Sblocca Italia&rsquo; in materia di energia tra cui l&rsquo;impugnativa dell&rsquo;articolo 38, dapprima esclusa dal governatore Pittella per favorire un &lsquo;corridoio diplomatico&rsquo; con il Governo, tentativo fallito e di cui prendere atto. Il Presidente della Regione Basilicata come i suoi colleghi di Puglia e Calabria non possono fare gli ambientalisti nelle rispettive regioni e i sostenitori dell&rsquo;operato del governo Renzi a Roma. Come hanno affermato i sindaci l&rsquo;articolo 38 non espropria solo le Regioni, ma anche i Comuni e con essi i cittadini dalla titolarit&agrave; di scegliere il modello di sviluppo del proprio territorio. Non &egrave;, infatti, possibile conciliare la perforazione di pozzi sulla terraferma e in mare con il modello di sviluppo eco – sostenibile che vogliamo realizzare. Un modello che, per quanto riguarda il Materano, punta in particolare sul turismo culturale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Subito dopo il prestigioso riconoscimento per la Citt&agrave; di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 &ndash; sostiene Benedetto – in tanti abbiamo sostenuto che la cultura&nbsp; vale pi&ugrave; delle nuove migliaia di barili di petrolio che si vorrebbe estrarre bypassando Regione e Comuni e non tenendo conto della diffusa contrariet&agrave; che si &egrave; manifestata con numerosi ordini del giorno approvati da Consigli comunali del Materano e del Potentino, oltre che con tante iniziative di protesta. Per me &ndash; conclude il consigliere – ci vuole un segnale forte e chiaro poich&eacute; il comportamento centralista del governo Renzi umilia le autonomie locali e le popolazioni. Pi&ugrave; che la strada giuridico – costituzionale quella da seguire &egrave; la strada politica&rdquo;.&nbsp;<br /><br /><br />

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