“Non può esserci comunità se non vi sono sentimenti, identità e territori avvertiti come unificanti. Non si può far parte della stessa Regione se non si avverte, anche dall’altro capo della Basilicata, che l’assenza di taluni presidi all’altro capo produrrebbe un effetto devastante per l’intera comunità regionale”. Con queste parole il sindaco, Livio Valvano, interviene sulla questione della paventata soppressione del Tribunale di Melfi.
“Il presidio giudiziario a salvaguardia dell’area del Vulture-Melfese -AltoBradano non è una questione di campanile, è una grande questione su cui si gioca l’identità, l’appartenenza e anche la geografia di una Regione. Il rapporto geografia-demografia della nostra Regione e le tensioni sociali derivanti dalla vicinanza ai territori difficili delle Regioni confinanti ( Campania, Puglia e Calabria) deve determinare un’unica decisione accettabile: garantire il funzionamento di tutti gli attuali presidi giudiziari. Bene hanno fatto gli esponenti politici regionali e nazionali a scendere in campo con vigore alla notizia, data quasi per certa, della chiusura del Tribunale di Lagonegro, a fronte della sopravvivenza del Tribunale di Melfi. Proprio per questo non possiamo credere- ma soprattutto non possiamo accettare che dopo la discesa in campo di illustri parlamentari lucani- si produca il risultato di cancellare il Tribunale di Melfi, sacrificato delle geografie politiche che finirebbe per disegnare una Regione diversa da quella attuale. Melfi e il Vulture- Melfese a questo schiaffo non ci staranno. Per questo sono certo che nelle prossime ore l’intera classe dirigente lucana, in assetto bipartisan, come responsabilmente invocato da Nicola Pagliuca, saprà rappresentare e fare tutto quanto è nell’interesse della Regione Basilicata”.
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