Il consigliere dell’Idv: “condividere protesta e pressione del presidente dell’Associazione Lucana in Emilia Romagna, Donato Vena nei confronti di Trenitalia che crea fortissimi disagi nei collegamenti da Bologna verso il Sud e viceversa”
“L’accorato appello del presidente dell’Associazione lucana in Emilia Romagna, Donato Vena, va raccolto per condividere protesta e pressione nei confronti di Trenitalia che con le sue scelte aziendalistiche e privatistiche, mostrando scarsissimo interesse per il ruolo di servizio pubblico, crea fortissimi disagi nei collegamenti da Bologna verso il Sud e viceversa”. E’ quanto sostiene il presidente della seconda commissione consiliare, “Bilancio e programmazione”, Antonio Autlio (Idv), riferendo che l’appello di Vena è stato sottoscritto anche da associazioni di emigrati calabresi e campani da anni residenti in Emilia.
“Gli episodi raccontati dal presidente dell’Associazione Lucana a Bologna relativi al periodo di festività natalizie con cittadini che hanno dovuto litigare per accaparrarsi un posto a sedere nei pochissimi treni diretti al Sud, al punto da richiedere l’intervento della Polfer – aggiunge Autilio – sono indegni di un Paese civile che attraverso la liberalizzazione dei trasporti ferroviari e l’introduzione dei treni superveloci e supercomodi con la nuova classe ‘executive’ pretende di adeguare i servizi ferroviari agli standard europei, pur non essendo in grado di garantire quelli minimi di collegamento Nord – Centro – Sud. Non vanno sottovalutati gli sforzi e gli impegni dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Rosa Gentile, da sempre in prima linea contro manager e vertici di Trenitalia e in difesa delle esigenze di mobilità dei lucani e dei nostri corregionali che vivono in altre aree del Paese, ma – continua – con il nuovo anno è necessario fare di più, chiamando le altre Regioni, tra le quali la Puglia, la Campania e la Calabria ad un’iniziativa congiunta e di maggiore efficacia. Le parole del Presidente Vena (‘Quello che non è riuscito a fare la Lega è riuscito a farlo Trenitalia, dividendo in due il Paese’) pesano come un macigno, tanto più che la situazione è destinata a peggiorare nel primo trimestre del nuovo anno. Già adesso, secondo quanto ci segnalano i nostri corregionali che vivono a Reggio Emilia, i cinque treni con orari notturni in direzione Sud non fermano più nella stazione emiliana, costringendo gli utenti a cambi in piena notte con attese anche di un’ora e 40 minuti alle stazioni di Parma e Bologna. C’è infine – conclude Autilio – l’aspetto delle tariffe ferroviarie che non è certo secondario specie per quei lavoratori che il fine settimana raggiungono le rispettive famiglie rimaste in Basilicata e in generale al Sud”.