La spettacolo, ambientato tra gli anni Cinquanta, ai tempi della Riforma Agraria, e gli anni Settanta del Novecento, racconta la storia di un bracciante e racconta del suo sposalizio con una bella ragazza che simboleggia la terra, dell’allontanamento forzato dal suo mondo per andare a lavorare in Belgio e infine del suo ritorno a distanza di anni. L’idea di fondo è che la partenza non è per se stessa un male, ma che invece può rappresentare un’occasione di riscatto se, come dice l’autore, “si torna con uno sguardo profondo e con le mani piene di semi” per mettere a frutto quanto appreso nel viaggio di andata.
Il titolo racchiude il senso profondo dello spettacolo: la “terra” come madre e principio di ogni cosa, la madre che indirizza il nostro sguardo e che sostiene; il “vento” inteso come movimento, contaminazione e come soffio che sparge i semi introduce nel terreno nuove visioni e nuove esperienze, simbolo di rigenerazione e speranza.
Lo spettacolo è itinerante e legato al concetto del cosiddetto “teatro dei luoghi”: quella rappresentazione che si definisce, per struttura e per temi, in funzione dello spazio in cui si agisce. Il pubblico, costituito ogni sera da un numero massimo di 150 spettatori, guidato dagli attori e coinvolto nello sviluppo delle vicende, si sposta secondo un percorso che si snoda tra la spianata e gli ambienti del Castello di Monteserico. Lungo il percorso vi sono diverse stazioni-postazioni all’interno delle quali operano gli artisti che a volte coinvolgono direttamente gli spettatori nell’azione. In una di queste stazioni si svolge un banchetto nuziale anni Cinquanta che dura all’incirca 30-40 minuti. Gli spettatori assaggiano, sempre all’interno di un’azione teatrale (i servitori sono attori), piatti tipici di quel tempo.
I protagonisti sono artisti di alto profilo che consentono la realizzazione di uno spettacolo nel contempo raffinato e di impatto sul vasto pubblico. Tra gli attori vi sono: Filippo Dini; Andrea Di Casa; Fulvio Pepe; Eva Immediato; Manola Rotunno e gli attori di Astragali Teatro, compagnia di Lecce diretta da Fabio Tolledi. Tra i danzatori ci sono Elisa Barucchieri ei danzatori di ResExtensa DanzaTeatroDanza. Le musiche sono composte e suonate dal vivo dal pianista lucano Rocco De Rosa. Le luci sono di Franz Catacchio, le illustrazioni live di Ehsan Mehrbakhsh, le sculture in ferro di Donato Linzalata, i costumi di Gabriella Martino, le scenografie di Carmen Santoro, i video di Silvia Giulietti, la direzione organizzativa e tecnica di Tonino Lioi. Il testo e la regia sono di Antonio De Rosa, narratore e autore di teatro, vincitore nel 2006 del Premio Carlo Levi con il romanzo Musicante.
Per partecipare allo spettacolo, che andrà in scena a partire dalle ore 21, è necessaria la prenotazione attraverso il sito www.terraevento.it o contattando gli organizzatori ai numeri telefonici 339.2350471 / 320.4746341.
zac