Tantone (Fgs) su incontro Forum giovani

Secondo Raffaele Tantone, segretario della Fgs e componente dell'assemblea del forum dei giovani Basilicata, l'iniziativa del Forum dei giovani  svoltasi a Potenza, alla presenza del Presidente Pittella e della portavoce del Forum Nazionale Maria Pisani:"ha offerto una discussione aperta e "senza rete" sul futuro della Basilicata".
Tanti i temi degli interventi: dalle opportunità alle disfunzioni della Garanzia Giovani, alle buone pratiche sulla creazione di startup affiancata al forte bisogno non del fondo perduto, ma bensì di un raccordo con sistema bancario, inoltre molti interventi hanno sottolineato la mancanza di un sistema infrastrutturale decente, ma con la forte richiesta di accorciare prima il divario di fibra ottica invece che quello del cemento.
Nell'ambito del mio intervento – continua Tantone – ho rimarcato come le azioni da pianificare abbiano bisogno di visioni di medio lungo periodo, infatti occuparsi di politiche giovanili non si esaurisce nel semplice badare alle misure che interessano i ragazzi nel presente, ma piuttosto significa occuparsi di quelle politiche che delineano il nostro futuro. Per tali ragioni in questi anni, come giovani socialisti, abbiamo approfondito le tematiche circa l'impiego e lo sviluppo delle risorse umane ed ambientali della nostra regione, senza dimenticare di interrogarci anche su quale debba essere la cornice istituzionale più adatta a tramutare le istanze e le aspirazioni di una generazione e di un territorio in opportunità di progresso sociale ed economico sostenibile. A questo proposito non è stato possibile sottrarsi dal fare un'analisi della bozza di nuovo statuto regionale, su cui la politica sta discutendo in questi giorni, perché rappresenta un testo fondamentale per il futuro della società lucana, una sorta di costituzione regionale, che dovrebbe contenere i principi e le visioni dello sviluppo futuro, ma anche i "limiti" dell'intervento pubblico nell'economia e  nella società lucana. Ebbene leggendo la nuova bozza, sembra che la politica lucana abbia le idee un po' confuse sullo stato socio economico della regione,ad esempio nella parte dei principi ha introdotto l'art.8  dedicato ai "diritti degli animali" ma si è "dimenticata" dei diritti degli agricoltori, che erano invece citati all'art.6 del testo del 1971,anzi fra le categorie cassate da nuovo testo vi sono anche gli artigiani e l'industria.
Ma è sui grandi temi ambientali che la distanza fra il contenuto delle dichiarazioni pubbliche e la produzione normativa diventa siderale, ad esempio sul petrolio abbiamo intrapreso una battaglia con il governo centrale, forse arriveremo anche ad un referendum, ma non siamo riusciti in quasi 100 articoli a citare una sola volta le parole petrolio e gas. Ad onor dl vero siamo riusciti ad evitare anche altre materie su cui la programmazione regionale si è esercitata con alterne fortune in questi anni, e cioè i rifiuti, l'energia, la forestazione ed il turismo, mentre il trasporto pubblico lo citiamo di sfuggita nell'art.45, come se il carburante dei bus lucani non sia pagato dai contribuenti.
Certamente apprezzabile all'art.19 l'accoglimento della nostra proposta sul voto ai sedicenni nei referendum consultivi, ma in un mondo sempre più smart è grave l'assenza di un richiamo ai diritti digitali ed all'e-democracy, Da ultimo, anche in considerazione dei piccoli numeri della nostra regione di fronte ai futuri scenari di politica internazionale e di dinamiche economiche sempre più complesse ed interdipendenti, si ritiene sbagliata l'assenza all'interno dei principi, di qualunque riferimento ai valori costituenti dell'Unione Europea, di fatti alla questione Europea gli articoli 83 e successivi sembrano riservare un mero approccio burocratico.
Infine, oltre ai mancati richiami all'Europa, anche l'assenza di richiami alle strategie di sviluppo euro mediterranee e di collaborazione con le regioni contermini sembrano delineare l'immagine di una politica più concentrata su stessa che sul mondo.
Ad ogni modo vi è tempo per recuperare,  evidentemente il percorso su nuovo statuto ha bisogno di un pit stop, ma soprattutto vi è il bisogno di ristabilire dei luoghi di dialogo politico, che attualmente sembrano mancare sia alla politica, che alla società civile regionale ed ai corpi intermedi".

bas 02

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