“Proprio perché, come ha sottolineato il governatore De Filippo a commento del Rapporto Svimez 2012, la performance della Basilicata nel 2011 è dovuta a un incremento dell’attività produttiva in tutti i settori tranne quello delle costruzioni bisogna accrescere ogni sforzo di pressing politico-istituzionale nei confronti del Governo per sbloccare i troppi progetti di opere pubbliche ancora bloccati e rendere disponibili, pronta cassa, troppi fondi regionali per i quali, come se non bastassero i tagli nazionali, la burocrazia regionale ci mette del suo”. E’ quanto sostiene il segretario regionale della Feneal-Uil Domenico Palma evidenziando che “secondo i dati Svimez la Basilicata registra il 7% in meno di occupazione nel settore edile che è superiore alla media Mezzogiorno (-6,2%) e di quella nazionale (-5,3%), con un ancora più allarme –11,5% di raffronto tra il secondo trimestre 2012 e secondo trimestre 2011. Vorremmo perciò ricordare all’assessore alle Attività Produttive Pittella che invita a concentrare le scelte strategiche su pochi argomenti forti tra cui l’agro industria, la chimica verde, le energie alternative, l’auto motive e la rete imprese, di non dimenticare il comparto delle costruzioni. Vista la situazione tragica dell’occupazione nel settore edile con 600 mila posti di lavoro spariti nella crisi, giudichiamo positivamente – aggiunge il segretario della Feneal – la proposta del Presidente di Confindustria Squinzi di sostenere con la leva fiscale-deduzioni i lavori edili. Sarebbe anche un incoraggiamento per le tante famiglie che hanno visto calare i loro redditi da lavoro. Ancora meglio sarebbe che dopo il gruppo di lavoro per la Fiat, si facesse a livello governativo un gruppo di lavoro per un intero settore come quello delle costruzioni. In ogni caso lasciando stare la lotta all’evasione fiscale e quella contro gli sprechi della politica che devono funzionare senza guardare in faccia a nessuno, tantomeno a coloro che possono permettersi pranzi prelibati, se ci si preoccupa per i consumi il sistema c’è: usare davvero i proventi dell’evasione per ridurre la pressione fiscale sul lavoro. Per il Sud – conclude Palma – occorre un piano straordinario per il lavoro che parta da una nuova politica di reindustrializzazione e dalle precondizioni per lo sviluppo: legalità; efficienza della Pubblica Amministrazione; sommerso; istruzione; infrastrutture sociali, materiali e civili, quindi opere pubbliche strategiche per lo sviluppo e l’occupazione”.
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