"Si faccia subito chiarezza sui dati della Commissione di Inchiesta relativa al caso Fenice. Di fronte al contenuto del dossier della Commissione Regionale d'inchiesta, dalla quale emerge la conferma che il termodistruttore Fenice inquina, ed ha inquinato, sin dalla sua entrata in funzione, torniamo a chiedere che il diritto alla salute ambientale, il diritto alla salute dei cittadini, sia tutelato e garantito, in piena autonomia, dalle istituzioni preposte". Lo dichiara il segretario della Cgil Potenza Angelo Summa.
"Ci sembra il caso di ricordare – aggiunge – che in tempi non sospetti fu proprio la Cgil a segnalare le presunte omissioni relative ai dati delle rilevazioni ambientali condotte dall’ARPAB sulle emissioni dell’inceneritore “Fenice” di Melfi, poi scaturite nei lavori della terza commissione consiliare “Ambiente” della Regione Basilicata.
Fu in seguito a quell’audizione che venne poi ascoltato l’allora direttore dell’ARPAB Sigillito, il quale rilasciò dichiarazioni “tranquillizzanti” relativamente agli esiti del monitoraggio di “Fenice”.
Purtroppo, in quel caso, le denunce sindacali relative alla gestione dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale rimasero inascoltate.
Oggi più che mai è necessaria trasparenza da parte delle istituzioni, da parte di tutti gli organi preposti ad effettuare i controlli in materia ambientale, per garantire la conoscibilità dei reali dati relativi ai livelli di inquinamento.
Chiamiamo a responsabilità tutti organi preposti a controllo, a tutti i livelli, affinché ognuno svolga con indipendenza il proprio ruolo nella tutela e garanzia della salute pubblica convinti, come siamo, che uno sviluppo sostenibile passa necessariamente attraverso il rispetto della salute ambientale".
BAS 05