Summa (Cgil): legge stabilità è ritorno al passato

Si è tenuto questa mattina, a partire dalle ore 10:00, presso la sede CGIL di Via del Gallitello a Potenza, il direttivo regionale della Cgil Basilicata.
Nel corso del direttivo, a cui ha partecipato anche il segretario nazionale Gianna Fracassi, è stata tracciata la linea politico sindacale che il sindacato lucano seguirà nel corso del 2016.
“La tanto decantata Legge di Stabilità – ha aperto Summa – ha assunto le sembianze di una vecchia Legge Finanziaria, con 1000 commi che servono a realizzare uno strambo taglia e cuci sulle questioni più varie. Si può dire, praticamente, che non c’è ambito di vita economica e civile del Paese che non sia stato toccata, lo dimostra il fatto che persino la compravendita dei calciatori ha subito una rivisitazione normativa. Nessun segnale strategico, nessuna visione di sviluppo, non ci sono interventi tesi a dare strutturalità ad una politica economica di investimenti e di crescita. Una manovra che non crea lavoro, specialmente per i giovani, non riduce le diseguaglianze ed è totalmente sbilanciata verso le imprese, con l’introduzione di incentivi economici  svincolati da investimenti, che a nostro avviso sono necessari per attivare l’economia".
“Una legge che – ha continuato Summa  – contrariamente agli annunci dell’estate non contiene interventi per il mezzogiorno che resta solo una scatola vuota senza voce e senza strategia. In questa sede ci duole ricordare che l’unica elaborazione degna di nota, resta quella della Cgil con l’operazione Laboratorio Sud, mentre neanche i Parlamentari sembrano interessarsi troppo della materia, forse perché troppo legati a filiere di partito a cui non serve fare polemica o proporre risposte oggettive per la rinascita urgente del tessuto socioeconomico del Mezzogiorno.
Solo annunci targati Masterplan, per un sud sempre più povero e arretrato, che al netto dello 0,1 per cento di crescita pil, rimane sotto i livelli di pre-crisi: dal 2007 al 2014 il pil del Sud si è ridotto del 4,3%, mentre al nord è cresciuto del 1,7%; disoccupazione oltre il 20% il doppio del resto del Paese; in 7 anni sono svaniti  circa 500 mila posti li lavoro, circa il 70% del totale del Paese, con una disoccupazione giovanile che tocca punte del 56%.
E sono proprio i giovani e la formazione universitaria l’anello più delicato, che abbisogna
di azioni concrete e di una strategia nazionale di sviluppo visto il drammatico ultimo posto nella classifica dei paesi OCSE per quota di laureati nella popolazione tra i 25 anni e i 34 anni.
Questo dato è un segnale preoccupante, che sottolinea quanto stiamo sprecando capitale umano, attraverso una complicata combinazione di fattori che continuano a svuotare le università del Sud di studenti, professori e finanziamenti. In queste condizioni, purtroppo, il diritto allo studio non è garantito, e anche per questo abbiamo il dovere di continuare nel solco dell’importante iniziativa svoltasi lo scorso 16 dicembre sulle università del mezzogiorno. Dobbiamo continuare in questa direzione per ridurre questa incredibile discriminazione; c’è bisogno di una campagna culturale che rimetta al centro il valore reale della formazione universitaria. Proprio in questo senso, a livello regionale, mi sento di condannare le parole di chi afferma che l’investimento di una parte dei proventi delle royalties per il rafforzamento dell’Università della Basilicata, sia fatica sprecata. Per noi della Cgil non è così, e mai soldi potrebbero essere spesi meglio, perché è solo attraverso la cultura e la formazione che si può disegnare un nuovo rinascimento”.
“Il tema del Sud – ha continuato Summa – continua anche ad essere quello della mancanza di infrastrutture sociali, prima che materiali. Abbiamo bisogno di ripartire da tre settori che possono vederci leader anche nei mercati: agricoltura, cultura, specializzazione in innovazione all’interno delle varie filiere, energia verde. E proprio sul tema della cultura che bisogna fare attenzione, per non perdere la grande occasione, anche economica, offerta dalla nomina di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019, per cui in legge finanziaria è già previsto uno stanziamento di 28 milioni.”
“E per chiudere, voglio ricordare il grande impegno che nel prossimo anno sarà dedicato alla nuova proposta di Statuto dei lavoratori. Una scelta di portata straordinaria, che per la prima volta nella storia della vita della nostra organizzazione ci accingiamo a fare. Un lavoro  importante fatto insieme anche ai migliori menti giuridiche del nostro Paese. Una proposta che è volta  a fondare i diritti dei lavoratori di portata universale, in gran parte configurabili come diritti sociali di cittadinanza, da far valere per tutti i lavoratori, indipendentemente dalla veste giuridica che assume la loro attività, con l’obiettivo di ricomporre il mondo del lavoro facendo un salto di qualità anche nella concezione del diritto del lavoro.
Un documento, il nuovo statuto dei lavoratori, che si compone di 3 parti:
i diritti, il diritto ad avere diritti realmente universali ed estesi a tutti, seconda parte attiene all’attuazione dell’art. 39 della Costituzione: esercizio dei diritti, democrazia  e rappresentanza; la terza parte riguarda le diverse tipologie contrattuali , dal lavoro parasubordinato  e alle diverse tipologie contrattuali , ma riguarda tutti in quanto  sancisce che il diritto al lavoro devono essere estesi a tutte le fattispecie di lavoro.
Una proposta rivoluzionaria, che lanciamo, come organizzazione, proprio nel momento in cui si è abbassata l’asticella dei diritti. Una battaglia culturale che necessita di un impegno convinto e straordinario che solo una grande organizzazione come la Cgil può immaginare di mettere in campo, senza aver timore di mettersi in gioco.”

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