Summa (Cgil): aprire confronto su Masterplan

“Per la Cgil della Basilicata il Mezzogiorno ha bisogno di tre grandi direttrici per uscire da questo profondo declino e desertificazione: industria; infrastrutture materiali ed immateriali per ridurre il gap con il resto del Paese; infrastrutture sociali per garantire l’effettività del welfare non solo come strumento di protezione sociale ma anche come fonte di nuova e buona occupazione. Senza più tergiversare, è ormai evidente a tutti che per affrontare i nodi veri del mancato sviluppo del Mezzogiorno e della Basilicata non basta certo una mera elencazione di azioni cui si dà il titolo di “Masterplan”. Lo sostiene, in una nota, Angelo Summa, segretario generale della Cgil di Basilicata.  
“Si tratta, a differenza delle abituali elargizioni a pioggia, di impegnare le risorse disponibili su pochi ma fondamentali investimenti: in opere pubbliche strategiche; sul sostegno all’imprenditoria capace di innovazione anche nel settore agroalimentare; sulla valorizzazione del welfare. Non c’è più tempo da perdere. Per questo la Cgil chiede l’apertura immediata del confronto con tutte le parti sociali per discutere delle priorità per la nostra Regione. Questo anche al fine di  evitare che il confronto sul Masterplan tra Regione e Governo nazionale si consumi solo all’interno di poche stanze istituzionali. Al contrario, è utile ribadirlo, il confronto deve essere quanto più largo possibile, perché  la individuazione delle priorità è tema che riguarda i destini del nostro territorio.
Per queste ragioni – aggiunge Summa – rivendichiamo e chiediamo al presidente della giunta regionale, Marcello Pittella, di aprire un confronto a tutto campo sulle scelte che bisogna compiere nel Masterplan, che nelle prossime settimane sarà approvato dal governo.
Scelte che la Cgil si augura siano connotative e strategiche per consentire al nostro territorio di recuperare parte del gap infrastrutturale. Bisogna avere il coraggio di abbandonare la logica dei mille interventi per accontentare tutti, rischiando però di compromettere il futuro della Basilicata.
In tale situazione, per la Cgil, è utile fare anche il punto della situazione. Su tutto il petrolio: 20 anni  di attività estrattiva ci consegnano un quadro desolante. A fronte di una Basilicata che ha dato tanto al Paese (avendo soddisfatto  il 7 % del fabbisogno energetico nazionale), c’è stata una Basilicata che non ha ricevuto le giuste compensazioni in termini di investimenti  infrastrutturali. Val bene ricordare che insieme alla Calabria siamo la regione che ha il maggior deficit di infrastrutture sia su gomma che su ferro.
Il Masterplan quindi deve essere il “mezzo” con cui finalmente cambiare paradigma. In tal senso c’è da insistere su un’altra direttrice prioritaria: l'innovazione e della ricerca. La Cgil crede che gran parte delle risorse della nuova programmazione dovrebbero essere indirizzate in questa direzione.
Senza indugiare più nelle vecchie pratiche della riproposizione di quanto fatto in passato dove  gli esperti della rendicondazione guardavano la programmazione comunitaria solo per fare profitto e soldi. Basti guardare gli elenchi di chi sono le società e gli esperti per averne conferma.
Infine resta ancora tutto aperto tema delle infrastrutture sociali e dell’istruzione: gli asili nido e l’assistenza alle disabilità e agli anziani  da una parte rispondono ai bisogni delle persone, ma dall’altro rappresentano anche l’occasione per creare buona e stabile occupazione per i giovani lucani.
Per queste ragioni è del tutto evidente il motivo per il quale il Governo regionale deve fissare le priorità e indicare con chiarezza quali siano gli interventi da realizzare con termini precisi di realizzazione”.

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