Sudelettra, Uil: Risposte chiare, trasparenti ed immediate

La Segreteria regionale della UIL esprime “forte preoccupazione – in un comunicato – per la situazione venutasi a determinare alla Sudelettra, azienda operante nell’indotto Eni di Viggiano.
Infatti, i lavoratori stanno manifestando, con un presidio nei pressi del Centro Oli, le difficoltà che quotidianamente vivono in merito ad aspetti di varia natura, da aspetti di natura organizzativa, ad aspetti di sicurezza e salubrità degli ambienti fino ad arrivare ad aspetti di natura contrattuale (accordo integrativo aziendale).
Non è concepibile, il fatto che si parli di un azienda che opera nel luogo dove si produce la più grande ricchezza del territorio Nazionale e Regionale: il Petrolio. Ecco perché non si può accettare, nemmeno concettualmente, che una risorsa come il petrolio possa produrre precarietà, incertezza e preoccupazione per tante famiglie lucane e tanti lavoratori, quali quelli della Sudelettra.
Nell’incontro fissato in Confindustria per la giornata di domani, la Uil auspica che i tanti dubbi oggi presenti tra i lavoratori possano lasciare il posto a certezze legate al ripristino di una situazione di normalità e sicurezza occupazionale, organizzativa ed anche economica, considerando che la società committente fa capo all’ENI.
Da tempo la UIL ha posto, ufficialmente, alla Regione Basilicata il tema della “risorsa Petrolio” come tema centrale dell’agenda politica, per discutere e mettere in piedi una nuova stagione nei rapporti con l’Eni che possa dare nuove e concrete possibilità di sviluppo al nostro territorio, non soltanto in merito ad un aumento delle royalties ma anche, anzi soprattutto, alla creazione di nuove opportunità di lavoro, lavoro sicuro e diverso da quello che oggi la Sudelettra riesce ad assicurare. Il fatto che il Consiglio regionale abbia, oggi, iniziato questa discussione ci conforta”.
In riferimento al “Contratto di sito” tanto decantato, ancora in questi giorni, vogliamo ricordare che la UIL, unitamente alla CISL, nel 2009 propose alla Giunta regionale un “accordo quadro territoriale per il settore energetico”. Nell’occasione proponemmo, nel solco della riforma del modello contrattuale, un accordo ad hoc per rilanciare il comparto energetico lucano e farne un volano di sviluppo sostenibile per tutto il territorio regionale. Obiettivo dichiarato era quello difendere i posti di lavoro e creare nuova occupazione in un comparto, quello legato al petrolio, che aveva, ed ha, disatteso le aspettative dei cittadini, degli uomini e delle donne della nostra regione. Lo chiedemmo nel 2009 e lo ribadiamo con forza oggi che occorre sviluppare intorno al settore energetico un asset regionale strategico nell’ambito delle politiche di sviluppo della Basilicata. Tale obiettivo – sottolinea la nota della Uil di Basilicata – deve trovare la sua migliore realizzazione attraverso forme di contrattazione territoriale di secondo livello, dove l’inserimento della “clausola sociale”, accompagnata da concreti programmi di riqualificazione ed aggiornamento professionale dei lavoratori, in occasione dei rinnovi degli appalti delle attività di gestione e di manutenzione degli impianti della Val d’Agri, dovrà costituire lo strumento per dare continuità occupazionale ai lavoratori già impegnati in quelle produzioni”.

BAS 05

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