E’ il commento del presidente della II Commissione consiliare alla proposta del Governatore De Filippo di un Piano, suddiviso per assi strategici
“I 3 miliardi di euro previsti dalla terza tranche di riprogrammazione dei fondi Ue per le regioni Obiettivo Convergenza – Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, a cui si aggiunge la Basilicata ammessa a beneficiare di questa misura a titolo transitorio (phasing out) – sono un banco di prova delle reali intenzioni del Governo Monti per passare da una visione sociologica (cambio di mentalità), espressa alla Fiera del Levante, ad un progetto concreto per il Sud”. E’ il commento del Presidente della seconda Commissione (Bilancio-Programmazione) Antonio Autilio (IdV) che chiama in causa il ministro della Coesione Territoriale Fabrizio Barca perché “non si limiti ai richiami alle Regione a spendere di più e in fretta i fondi europei già disponibili e ad alzare la voce, come è necessario, tra i suoi colleghi di Governo”.
“Ha fatto bene in proposito il Governatore De Filippo – aggiunge – a rivendicare un ‘Piano Mezzogiorno’ suddiviso per assi strategici tenuto conto che l’individuazione di priorità di interventi e di spesa, in tempi sempre più difficili di crisi e di tagli, è più che scontato. E a proposito di priorità, a quelle indicate dal Presidente nazionale di Confindustria Squinzi a favore di investimenti per accompagnare la soluzione di crisi industriali complesse di aziende medio-grandi , l’acquisto di macchinari innovativi, le reti d’impresa, l’ internazionalizzazione, il rafforzamento del sistema di garanzie per facilitare l’accesso al credito delle imprese, ritengo necessario che si aggiungano le indicazione che vengono dalla segretaria nazionale della Cgil per mettere fine, definitivamente, alla separazione tra intervento straordinario ed intervento ordinario, confermando risorse per gli ammortizzatori sociali ed in generale il welfare”.
“Per carità – continua Autilio – allontaniamo definitivamente ogni ipotesi di nuova Cassa per il Mezzogiorno, come chiede l’ex Ministro Tremonti, di cui si sono già perse le tracce della sua ‘creatura’ (Banca del Sud) e puntiamo su alcuni assi di sviluppo, con una particolare attenzione per l’industria ed in questa delicatissima fase per quella automobilistica, che da noi si chiama Fiat di Melfi. E’ il modello di eco-sviluppo (non solo petrolio) che ci siamo dati che deve diventare la ‘bussola’ di un dibattito che possa proiettarci verso la nuova programmazione del P.O. Basilicata 20013-2020, subito dopo una sessione straordinaria del Consiglio che faccia una verifica rigorosa dei risultati del P.O. Basilicata 2007-2013 di cui va intensificata l’attività relativa alle ultime annualità”.