Nella Citta’ di Potenza, che vanta il più alto debito pubblico pro-capite nel Sud, si rispolvera la pratica del taglio del nastro di opere in costruzione da oltre venti anni e di strutture logistiche che per il momento non saranno operative mentre sono ancora molte le tasse comunali da pagare con i tassi più alti in Italia. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal presidente del Cseres, Pietro Simonetti. “Potenza – afferma Simonetti – e’ una delle poche città che non ha un assessorato al lavoro. Mancano iniziative concertate con Provincia e Regione in comparti strategici. Questa situazione non può essere ‘coperta’ dai tentativi di comunicare cose diverse dalla realtà. Clamorosa – continua Simonetti – e’ la vicenda della ristrutturazione dei servizi di trasporto urbano: costo circa 16 milioni di euro,incasso 350 mila euro l’anno. E’ ancora sulla carta –afferma ancora Simonetti – è anche il nuovo piano per il trasporto extra urbano. La stazione delle Autolinee di via Nazario Sauro,finanziata per accogliere i pendolari e i bus extraurbani e’ stata trasformata in un edificio che ospita uffici , l’aula del Consiglio Comunale,una sala controllo traffico e parcheggio per autovetture. L’altra singolarità è nella decisione di allocare in due punti diversi il capolinea dei servizi su gomma extraregionali e uno dei poli extra urbani. L’inchiesta in corso sui rifiuti segnala – a parere di Simonetti – quanto sia profonda ed estesa la disamministrazione e radicato l’intreccio politica affari che si può anche rintracciare nella serie di vertenze in corso che mettono a grave rischio redditi e occupazione come la vertenza che interessa i lavoratori del Don Uva”.
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