Il consigliere regionale del Pd chiede a Pittella e Pietrantuono di intervenire nella consultazione pubblicata avviata dal Mise sostenendo gli obiettivi più volte ribaditi dal Consiglio regionale in linea l’Accordo di Parigi sul clima
“Tre anni fa la Strategia energetica nazionale puntava sull’aumento di produzione del petrolio e sullo svuotamento dei poteri delle Regioni e dei territori. Oggi, dopo l’esito del referendum e le battaglie condotte per affermare le prerogative delle Regioni e dei territori, possiamo dire di aver raggiunto qualche risultato considerando che la nuova Strategia energetica del governo prevede la concertazione con le Regioni, mentre il petrolio non appare più (almeno per ora) così centrale”.<br /><br />E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza, che in una lettera inviata oggi chiede al presidente della Regione Pittella e all’assessore all’Ambiente ed Energia Pietrantuono “di attivarsi affinché si possa dare un valido contributo, a partire dagli indirizzi dati dal Consiglio regionale, per la formulazione finale della nuova Strategia energetica nazionale”. “Il 12 giugno il Ministero dello Sviluppo economico ha avviato la consultazione pubblica sulla nuova ‘Strategia energetica nazionale 2017’ e, dalle dichiarazioni dei Ministri Galletti e Calenda, con soddisfazione, possiamo senz’altro affermare – afferma Lacorazza – che avevamo visto giusto e lungo. Si tratta infatti di una strategia in linea con gli obiettivi di lungo termine dell’Accordo di Parigi, confermati come irreversibili, e che, partendo dal documento elaborato da due Ministeri, punterà ad un largo coinvolgimento, in piena trasparenza di processo, di tutti gli organi istituzionali competenti, le imprese, gli esperti e i cittadini”.<br /><br />Questo processo “è affidato ad una cabina di regia con una visione di lungo periodo, a cui spetterà la gestione dei nodi critici, che dovrà, questa volta, necessariamente coinvolgere le Regioni quali interlocutori centrali e determinanti”, osserva ancora Lacorazza ricordando la mozione approvata dal Consiglio regionale su sua proposta nel settembre del 2016, “sollecitata dalle preoccupanti politiche contenute nella Strategia energetica nazionale del 2013 che puntava essenzialmente sullo sviluppo della produzione nazionale di idrocarburi, sia gas che petrolio, con un ritorno ai livelli degli anni novanta (incrementando dal 7% al 14% il contributo al fabbisogno energetico totale) e nel contempo avrebbe voluto riportare, attraverso una modifica costituzionale, in capo allo Stato le competenze legislative in materia di energia per quanto riguarda le attività e le infrastrutture energetiche di rilevanza nazionale”.<br /><br />Con un’altra mozione, approvata nel marzo del 2017 sempre su proposta di Lacorazza, “si è impegnato il presidente del Consiglio regionale a farsi promotore presso la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome di una iniziativa di legge regionale da proporre ai Consigli e riguardante la richiesta di modifica dell’articolo 38 dello Sblocca Italia per la reintroduzione del cosiddetto ‘Piano delle aree’ quale strumento di programmazione primario, oltre che proporre una nuova Strategia energetica nazionale in linea con l’Accordo di Parigi sul clima”.<br /><br />A parere di Lacorazza “sarebbe opportuno coordinarsi con le altre regioni del Sud per sostenere una premessa comune che veda il Mezzogiorno al centro di investimenti di decarbonizzazione, transizione energetica e riconversione ecologica. L’avvio del piano Industria 4.0 potrebbe essere una delle opportunità da perseguire, così come la cooperazione con altri Paesi del Mediterraneo per sostenere investimenti nella ricerca di modelli sostenibili per ridurre il surriscaldamento della terra ed i cambiamenti climatici. Matera, anche con l’eccellenza di un presidio per l’Osservazione della Terra, potrebbe essere un luogo ideale per ospitare un grande appuntamento di analisi e di proposta per una nuova Strategia energetica nazionale. Questi temi rientrano a pieno titolo nel patto di fine legislatura, che ormai volge al termine, ma la questione energetica legata ad un migliore equilibrio tra rischi ed opportunità rimane centrale nell’agenda politica regionale. Sarebbe anche questa l’occasione – conclude Lacorazza – per riaprire un confronto con le forze sociali ed economiche della regione, le forze politiche e la cittadinanza tutta”.