Statuto Regione, Napoli: innovare le istituzioni regionali

Il capogruppo di Pdl-Fi: “è fondamentale che le istituzioni funzionino al meglio per rispondere ai bisogni della società ma anche per soddisfare quella ‘logica delle performance’ soprattutto perché destinatarie dei fondi strutturali europei”

&ldquo;Lo sforzo che, come classe politica, penso dobbiamo compiere &egrave; far comprendere che il dibattito avente ad oggetto l&rsquo;elaborazione del nuovo Statuto regionale non sia una mera discussione accademica ma strumento attraverso il quale innovare le istituzioni regionali per renderle maggiormente funzionali alle mutate esigenze della collettivit&agrave; regionale&rdquo;. Lo ha detto il capogruppo di Pdl-Fi, Michele Napoli, durante il primo incontro con la cittadinanza sul tema &ldquo;I giorni dello Statuto – La persona, la democrazia, la solidariet&agrave;, la sostenibilit&agrave;: principi e regole della nuova &ldquo;Carta&rdquo; fondamentale della Regione&rdquo;, svoltosi ieri sera a Potenza.<br /><br />Il capogruppo di Forza Italia ha sottolineato che &ldquo;gli enti pubblici, e quindi le Regioni, erogano servizi, dalla cui quantit&agrave; e qualit&agrave; dipendono il benessere delle famiglie, la competitivit&agrave; delle imprese e la capacit&agrave; dei territori di attrarre investimenti stranieri. E&rsquo; quindi fondamentale che le istituzioni funzionino al meglio per rispondere ai bisogni della societ&agrave; ma anche per soddisfare quella &lsquo;logica delle performance&rsquo; soprattutto perch&eacute; destinatarie dei fondi strutturali europei e, in quanto tali, legittimate alla gestione delle spese in conto capitale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;altro aspetto fondamentale – ha proseguito Napoli – &egrave; riuscire a garantire un elevato grado di legittimazione delle istituzioni regionali rispetto alla nostra comunit&agrave;. Solo il tempo potr&agrave; dirci se gli obiettivi prefissati saranno raggiunti. Nell&rsquo;attesa, preme sottolineare, lo sforzo &egrave; attribuire alle regioni ampi poteri legislativi, corrispondenti alle funzioni amministrative, con un adeguato sistema di finanziamento. Di qui l&rsquo;esigenza di realizzare, concretamente, quel modello di federalismo fiscale in grado di superare il sistema demenziale della &lsquo;spesa storica&rsquo; e responsabilizzare gli amministratori locali nella gestione delle risorse, rispetto agli obiettivi programmatici, e nella fornitura di servizi di qualit&agrave;. Di qui l&#39;impegno a dare concreta attuazione al principio di sussidiariet&agrave; orizzontale, favorendo lo svolgimento da parte dei privati, singoli o associati, di quelle tante funzioni pubbliche che lo Stato o i minori enti territoriali non sono pi&ugrave; in grado di svolgere in considerazione della scarsezza delle risorse a disposizione. Di qui ancora la necessit&agrave; di una corretta interpretazione del principio di sussidiariet&agrave; verticale, che non comporta solo l&rsquo;attribuzione di compiti e funzioni ai livelli di governo territorialmente pi&ugrave; vicini ai cittadini (i Comuni) ma anche l&rsquo;intervento sostitutivo dell&rsquo;ente sovraordinato in caso di inadeguato esercizio dei compiti da parte dell&rsquo;ente minore. Strumenti, questi, gi&agrave; previsti dalla legislazione statale o di derivazione comunitaria. Compito nostro &ndash; ha concluso Napoli – attuarli e declinarli sulla base delle reali esigenze dei lucani&rdquo;.<br /><br /><br />

    Condividi l'articolo su: