Statuto e norme vitalizi, conferenza stampa di Mollica

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, il presidente ha illustrato le modifiche decise dal Consiglio regionale a due articoli dello Statuto e alla legge regionale n. 38/2002

&ldquo;Una modifica allo Statuto, che forse non &egrave; stata ben compresa ed &egrave; stata da pi&ugrave; parti indicata come una modalit&agrave; fittizia per far rimanere in carica i consiglieri per tre mesi in pi&ugrave;, ha invece il solo scopo di colmare una lacuna normativa, prevedendo che in caso di dimissioni del presidente le sue funzioni vengano esercitate dal vicepresidente per assicurare la continuit&agrave; amministrativa nel periodo che precede le elezioni. Per il resto non cambia nulla, non &egrave; previsto un giorno di pi&ugrave; per i consiglieri, le cui funzioni rimangono invariate perch&eacute; disciplinate dalla Costituzione. Non c&#39;&egrave; un costo aggiuntivo, non c&#39;&egrave; ruolo aggiuntivo, il vicepresidente pu&ograve; solo garantire l&rsquo;ordinaria amministrazione&rdquo;. Cos&igrave; il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica ha inteso precisare in una conferenza stampa la natura della norma statutaria approvata in prima lettura dal Consiglio regionale il 26 giugno. Con lui presenti alla conferenza stampa gli altri componenti dell&rsquo;Ufficio di Presidenza (il vicepresidente Paolo Castelluccio e i consiglieri segretari Gianni Rosa e Achille Spada) e il consigliere Giovanni Perrino.<br /><br />Mollica non ha nascosto &ldquo;che questa norma nasce quando nel dibattito emerge la possibilit&agrave; delle elezioni politiche anticipate e della candidatura del presidente Pittella al Parlamento. A quel punto siamo andati a verificare cosa sarebbe successo se fosse stato eletto e abbiamo registrato che c&rsquo;era una lacuna normativa&rdquo;. Il presidente ha inoltre ricordato che nella precedente legislatura &ldquo;De Filippo si &egrave; dimesso il 23 aprile 2013, ed entro tre mesi, il 23 luglio, sono state indette le elezioni. Il Consiglio regionale &egrave; rimasto in carica fino al 14 gennaio 2014 quando &egrave; iniziata l&rsquo;attuale legislatura. La norma approvata dal Consiglio regionale &egrave; contenuta anche negli Statuti di altre Regioni, la Corte costituzionale dir&agrave; se poteva essere fatta, ma rispetto alle spese e alle funzioni del Consiglio regionale non cambia nulla&rdquo;.<br /><br />Sulle modifiche approvate nella seduta del 27 giugno alla legge regionale n. 38/2002 in materia di vitalizi, Mollica &egrave; tornato inoltre a ribadire che &ldquo;i vitalizi sono stati aboliti dalla decima legislatura e a differenza di altre Regioni in Basilicata non abbiamo ritenuto di codificare un nuovo tipo di vitalizi con il sistema contributivo, semplicemente li abbiamo aboliti&rdquo;. Naturalmente le disposizioni relative all&rsquo;assegno vitalizio &ldquo;continuano a trovare applicazione &ndash; ha aggiunto Mollica &ndash; per i consiglieri regionali fino alla nona legislatura. Con le riduzioni conseguenti ad una serie di norme approvate dal Consiglio regionale e dal Parlamento in questi anni, l&rsquo;ultima delle quali prevede un contributo di solidariet&agrave; e l&rsquo;abrogazione di due norme che consentivano di anticipare la percezione del vitalizio prima dei 65 anni di et&agrave;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La legge regionale n. 38/2002 &ndash; ha aggiunto ancora Mollica &ndash; gi&agrave; prima del recentissimo intervento legislativo consentiva al consigliere che abbia versato contributi previdenziali per un periodo inferiore a 5 anni ma superiore a 30 mesi di esercitare la facolt&agrave; di continuare il versamento per il tempo occorrente a conseguire il diritto all&rsquo;assegno vitalizio. Con le modifiche apportate si stabilisce che i consiglieri che nella nona legislatura hanno versato i contributi per 42 mesi, hanno 90 giorni per decidere se integrare gli ultimi 18 mesi versando tutta la somma in un&rsquo;unica soluzione, compresi gli interessi. Abbiamo cercato di legiferare in forma pi&ugrave; stringente, evitando che, come accadeva prima, chi aveva ritirato i soldi li poteva versare anche a rate e riacquisire il diritto al vitalizio&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Da parte nostra c&#39;&egrave; stato certamente un difetto di comunicazione &ndash; ha detto ancora Mollica -, ma mi sembra sminuente per la stampa non dare notizie oggettive. C&#39;&egrave; un malumore nei confronti dei costi della politica, ma ascrivere alcune scelte al Consiglio regionale &egrave; infondato sotto l&#39;aspetto oggettivo&rdquo;, ha concluso Mollica annunciando di voler proporre al Consiglio regionale di querelare per diffamazione quanti hanno utilizzato espressioni offensive e diffuso notizie false sulle scelte del Consiglio regionale. &ldquo;So bene &ndash; ha concluso &ndash; che il vitalizio &egrave; indigeribile dall&rsquo;opinione pubblica, ma ci sono le norme. Se sar&agrave; abolito dal Parlamento ci adegueremo&rdquo;.&nbsp;

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