Soppressione Camera di Commercio, no da Forza Italia

Conferenza stampa dei consiglieri regionali Napoli e Castelluccio presso la sede di Unioncamere in Corso XVIII Agosto a Potenza. Presentata una mozione

Incontro con i giornalisti del gruppo consiliare di Forza Italia questa mattina presso la sede della CCIAA di Potenza in Corso XVII Agosto n. 34, a Potenza, per denunciare la paventata chiusura della Camera di Commercio. L&rsquo;incontro anche per presentare una mozione da proporre nella seduta odierna del Consiglio regionale.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;obiettivo &ndash; ha spiegato il capogruppo consiliare Michele Napoli &ndash; &egrave; quello di spingere il Governo regionale a muovere ogni passo, anche quello dell&rsquo;impugnativa, per profili di incostituzionalit&agrave; del Decreto legislativo 219/2016, in presenza delle violazioni di alcuni principi tra i quali quello sancito dall&rsquo;articolo 118 della Costituzione&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Principi e criteri per la riforma delle Camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura &ndash; ha sottolineato Napoli – prevedono un riordino delle funzioni e dell&rsquo;organizzazione delle stesse che si sostanzia nella riduzione del numero delle CCIAA, nello snellimento della loro governance e nell&rsquo;attribuzione alle stesse di competenze, eliminando le duplicazioni con le altre amministrazioni pubbliche, rimettendo al decreto legislativo di attuazione della delega il compito di assicurare al contempo la sostenibilit&agrave; finanziaria di questi enti e il mantenimento dei livelli occupazionali. Soprattutto &ndash; ha proseguito Napoli – la citata legge delega ha confermato il dimezzamento della principale fonte di finanziamento delle CCIAA, il diritto annuale versato dalle imprese, gi&agrave; oggetto di &lsquo;attenzione&rsquo; da parte del decreto-legge 90/2014 che aveva previsto tagli di rilievo. Il decreto legislativo 219/2016, attuativo della delega di cui al suddetto articolo 10 della legge n. 124, ha, per un verso e almeno formalmente, confermato il ruolo degli enti camerali per lo sviluppo e la promozione del sistema delle imprese e delle economie locali e per altro verso attraverso il dimezzamento della principale fonte di sostentamento di questi organismi ha reso incerta la sostenibilit&agrave; economica delle vecchie e nuove funzioni che gli stessi sono chiamati a svolgere e ha messo in dubbio il mantenimento delle dotazioni organiche del personale dipendente delle CCIAA&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nulla quaestio &ndash; ha sottolineato Napoli – che le Camere di Commercio debbano operare una serie di risparmi su diverse tipologie di spesa, ma occorre assolutamente salvaguardare un nucleo di servizi alle imprese quali, ad esempio, il registro delle imprese, la digitalizzazione( fatturazione elettronica), la risoluzione alternativa delle controversie, la consulenza e il supporto gratuito alle imprese sin dalla fase di avvio della propria attivit&agrave;, il sostegno per l&rsquo;accesso al credito o per la realizzazione di reti d&rsquo;impresa&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Esigenze &ndash; ha specificato il Presidente del gruppo consiliare di Forza Italia – quanto mai reali per il comparto produttivo italiano e che diventano autentici must in un contesto territoriale, quello lucano, nel quale il costo del danaro &egrave;, in media pi&ugrave; alto di due punti percentuali rispetto al resto del Paese e dove le piccole dimensioni delle imprese, il cosiddetto nanismo dell&rsquo;apparato produttivo rappresenta, senza dubbio, un handicap rilevantissimo. Ma c&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;: &egrave; quanto mai opportuno non solo continuare a garantire ma rinvigorire quella funzione camerale di promozione delle economie locali e di supporto alle imprese sulla base di accordi e convenzioni con le regioni che &egrave; strumentale alla crescita economica e sociale dei territori&rdquo;.<br /><br />&ldquo;E&rsquo; dalla collaborazione tra Camere di Commercio ed enti territoriali &ndash; ha affermato Napoli – che pu&ograve; svilupparsi una nuova progettualit&agrave; in grado di incrementare la competitivit&agrave; delle imprese, favorirne gli investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico, migliorare la capacit&agrave; delle stesse di penetrare i mercati internazionali,&nbsp; dando concretezza alle politiche strutturali di crescita delle regioni europee, in virt&ugrave; delle quali la Basilicata nei prossimi sette anni disporr&agrave; di un FESR con una dotazione finanziaria di 826 milioni di euro, il 62 per cento dei quali destinato a temi quali competitivit&agrave;, ricerca, innovazione, agenda digitale, ambiente e cultura&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Deve essere riconosciuto &ndash; ha detto il Presidente del gruppo consiliare di Forza Italia – alle Camere di Commercio la possibilit&agrave; di aumentare la misura del diritto camerale annuale, al fine di finanziare quelle attivit&agrave; di particolare interesse strategico volte alla promozione delle economie locali e svolte in collaborazione con la Regione. Risponde alle stesse finalit&agrave; l&rsquo;opportunit&agrave; di conservare, tra le possibili fonti di finanziamento, le entrate derivanti da convenzioni con soggetti pubblici e privati. Organismi simili alla CCIAA italiane esistono in tutti i paesi dell&rsquo;Unione Europea e dell&rsquo;OCSE. Non pu&ograve; essere altrimenti, atteso che siamo al cospetto di espressioni del principio di sussidiariet&agrave; riconosciuto dalla Costituzione Italiana e dal Trattato istitutivo dell&rsquo;Unione Europea e, dunque, enti territorialmente e funzionalmente vicini alle esigenze delle imprese, in grado di esercitare quella fondamentale funzione di raccordo tra la dimensione politica di selezione degli interessi e quella amministrativa di realizzazione degli stessi, senza la quale &egrave; oggettivamente difficile garantire lo sviluppo delle economie locali anche in presenza di politiche di coesione di matrice europea che attribuiscono alla crescita delle imprese il ruolo di driver del cambiamento economico e sociale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;A tutto questo &ndash; ha concluso Napoli &ndash; si aggiunge la tutela e salvaguardia dell&rsquo;occupazione e di una professionalit&agrave; all&rsquo;interno dell&rsquo;organismo camerale che trova pochi riscontri altrove e che deve continuare ad essere prezioso per lo sviluppo delle imprese&rdquo;.<br /><br />Il consigliere Castelluccio ha rappresentato come &ldquo;si intende raccogliere e dare voce alle numerose prese di posizione istituzionali, ordine del giorno del Consiglio comunale di Matera e la volont&agrave; espressa da numerosi Comuni della provincia e di organizzazioni di categoria: Rete Imprese Italia Matera (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casa Artigiani), Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, per sostenere il &lsquo;No alla soppressione della Camera di Commercio di Matera&rsquo; che svolge un importante ruolo per dare visibilit&agrave; al sistema delle imprese, anche agricole, innanzitutto attraverso lo strumento telematico del registro delle imprese. Centrale &egrave; l&rsquo;appuntamento di Matera2019 per il quale l&rsquo;Ente Camerale si sta spendendo da tempo, intessendo rapporti di cooperazione con le Camere di Commercio di Bari e Taranto per fare rete. Il programma di Matera2019 specie dopo l&rsquo;annuncio di costituzione di un pool di magistrati ha bisogno di un interlocutore istituzionale autorevole che affianchi la Fondazione nel delicato compito di accrescere trasparenza ed efficienza, tutelando le pmi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Bisogna porre la massima attenzione &ndash; ha detto Castelluccio – alla manovra del Governo: con il riordino delle Camere di Commercio, oltre alla riduzione del personale verranno meno i finanziamenti alle imprese, compresi il sostegno all&rsquo;export e le agevolazioni per il credito. Gi&agrave; oggi la Camera di Commercio di Matera deve fare i conti con un pesante bilancio in rosso, duramente provato anche dal taglio del diritto annuale, che avr&agrave; certe ripercussioni sulle attivit&agrave; di promozione. Del resto, le Camere di commercio &ndash; cos&igrave; come riformate dalla legge n. 580 del 1993 &ndash; sono istituzioni pubbliche locali, non territoriali, dotate di autonomia funzionale, alle quali il legislatore ha affidato sia funzioni di supporto e promozione degli interessi generali delle imprese e delle economie locali, sia funzioni specifiche nelle materie amministrative ed economiche relative al sistema delle imprese. Le Camere di commercio si sono dimostrate nel tempo uno strumento importante per accompagnare e sostenere le imprese italiane, specie quelle di minore dimensione, promuovere le economie territoriali, anche in ambito internazionale ed assicurare trasparenza, sicurezza e legalit&agrave; dell&rsquo;agire economico. Quanto alle funzioni, &egrave; essenziale che il sistema camerale mantenga un orientamento specifico all&rsquo;attivit&agrave; svolta dalle MPMI. Si ritiene, in particolare, necessario: definire meglio la nuova funzione attribuita alle Camere di &ldquo;assistenza e supporto alle imprese in regime di libero mercato&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Sarebbe auspicabile, in tal senso &ndash; ha concluso Castelluccio – una valorizzazione del rapporto tra Camere di commercio e Regione in una ottica di sinergia e tenendo conto delle positive esperienze realizzate insieme in questi anni. Diversamente, verrebbero meno anche quei risultati raggiunti in particolare nelle Regioni in cui i rapporti sono pi&ugrave; proficui e produttivi e le competenze del sistema camerale vengono riconosciute ed utilizzate per perseguire gli obiettivi dell&#39;efficacia delle politiche pubbliche e dell&#39;interesse generale delle imprese&rdquo;.<br /><br /><br /><br />

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