Sinisgalli, Simonetti (Cseres): non è troppo tardi per i progetti

"Vorrei ricordare che nella seconda metà degli anni Novanta si svolse una riunione presso lo studio dell'allora presidente della giunta regionale Raffaele Dinardo per ottenere dagli esecutori e protagonisti dei lasciti del poeta-scrittore il rispetto delle sue vere volontà". Così Pietro Simonetti (Cseres) sull'eredità di Leonardo Sinisgalli.
"Presente anche l'amministrazione comunale del tempo – aggiunge Simonetti – si dovette registrare, per l'assoluta preclusiva decisione di una signora rumena che accompagnava uno degli eredi, di non dare corso a quanto fissato nel testamento. Furono avanzate richieste finanziare assolutamente fuori dalla portata delle possibilità di una pubblica amministrazione e sotto il profilo giuridico del tutto impossibili. L'incontro terminò sulla soglia della lite.
Successivamente la Regione insistette sui diritti acquisiti anche da parte del Comune interessato.
Nulla da fare per la nota  sprezzante fermezza di una delle parti intersessate "al commercio" soprattutto di alcuni beni e carteggi" al di fuori ed al di sopra  delle volontà espresse nei documenti più volte riarticolati.
Adesso, giustamente, si torna a parlare di una esperienza poetica e culturale di prima grandezza.
Il carteggio è stato sparpagliato e affidato al mercato mentre la perniciosa ostinazione dell'ultima catena di eredità blocca la ripubblicazione dei testi del poeta e scrittore di Montemurro. Ben vengano le mozioni, gli appelli e la ricerca di iniziative le più autorevoli.
Penso che la Presidenza della Giunta e la Fondazione non lasceranno nulla di intentato.
Adesso come atto concreto si mettano a disposizione gli acquerelli custoditi presso il Consiglio regionale della Basilicata. Si cerchi il testamento di Sinisgalli e le attività poste in essere a suo tempo e si vada oltre".

bas 02

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