Il consigliere regionale di Api plaude alla “costituzione della commissione di lavoro nazionale che ha lo scopo, tra l’altro, di predisporre un piano per riformulare l’istituto del vitalizio dei consiglieri regionali”
“Una seria riforma dell’istituto del vitalizio dei consiglieri regionali ed un rafforzamento della credibilità delle istituzioni democratiche sono elementi imprescindibili, dipendenti l’uno dall’altro, in un gioco di echi e di rimandi che deve necessariamente passare attraverso le tappe, obbligatorie, della riduzione dei costi della politica, della riflessione sul cumulo dei vitalizi conseguenti ai mandati istituzionali espletati ai vari livelli, della riforma dei regolamenti interni dei Consigli regionali, dell’adeguamento delle indennità regionali”.
È quanto affermato dal consigliere regionale di Alleanza per l’Italia, Alessandro Singetta, che plaude alla “costituzione della commissione di lavoro (composta dai presidenti di alcune Regioni italiane) che, a margine dei lavori del workshop dei Parlamenti regionali europei, svoltosi nei giorni scorsi a Pescara, ha lo scopo di predisporre un piano di lavoro con l’obiettivo di individuare parametri comuni di riferimento da assumere a principi di coordinamento della finanza pubblica, nell’ottica della riduzione dei costi di funzionamento delle istituzioni democratiche regionali”.
“La necessità di adeguare i vitalizi dei consiglieri regionali e di ridurre i costi degli organi politici regionali, attraverso l’individuazione di un parametro di riferimento massimo rispetto alle spese sostenute dagli stessi – continua Singetta – sono ormai imprescindibili, se davvero si vuole ridestare una qualche fiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni locali in particolare, dal momento che, essendo queste ultime più vicine ai cittadini stessi, sono le uniche in grado di risvegliare il senso democratico e civile di una partecipazione attiva alla politica, una politica che dovrebbe essere, di sicuro, più ‘vicina’ ai cittadini ed alle loro necessità”.
“Pertanto, nonostante le parole ‘riforma’ e ‘tagli’ sembrano essere diventate di largo e smodato uso – conclude l’esponente di Api – ritengo esse costituiscano il punto di partenza per avviare un ‘cambiamento’ indispensabile. Al di là della retorica, l’auspicio è che questa iniziativa (nata dalla volontà del ‘Comitato di coordinamento della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome’) sia davvero foriera di una seria riforma della politica e dei costi, troppo elevati, di cui essa vive. Certo, non bisogna dimenticare il proliferare di enti inutili, privi (o quasi) di funzioni ed i tanti privilegi di cui godono i parlamentari, i primi che dovrebbero dare il buon esempio in un momento in cui tutti sono chiamati a dare il loro contributo”.