Per il presidente del gruppo consiliare di Alleanza per l’Italia “un profondo ricambio della classe politica, a tutti i livelli, potrebbe essere la risposta giusta per uscire dalla crisi e fronteggiare l’onda d’urto del grillismo dilagante”
“Fausto De Maria – specifica Singetta – neo sindaco di Latronico, ha rilanciato di recente il tema della ’rottamazione’ all’interno del Partito democratico, ovvero la necessità di un ricambio generazionale che possa apportare nuove energie in un ambito politico dominato, da troppo tempo, da ‘filiere’ e persone che hanno l’indubbia capacità di rigenerarsi in ruoli diversi (presidenti, assessori, segretari di partito, etc.), ma sempre di vertice”.
“Con garbo ma fermezza – continua Singetta – unitamente alla forza che gli deriva dall’aver vinto le ultime elezioni in contrapposizione a pezzi di establishment dello stesso partito (il Pd), De Maria chiede a gran voce, per dare dinamismo ed assicurare rinnovamento alle classi dirigenti, l’individuazione ed il rispetto di un numero di mandati prefissato, secondo quanto avviene già per i Sindaci, vista come l’unica strada per opporsi a forme di cooptazione sempre più frequenti ed altrettanto dannose. Le tesi prospettate appaiono tanto più condivisibili se, pur valide nel contesto nazionale in cui, negli ultimi 30 anni, sono pochi i nomi nuovi giunti alla ribalta (D’Alema, Pisani, Casini, Fini, Rutelli c’erano già), vengono calate e rapportate alla realtà locale. In Basilicata il quadro è, almeno in apparenza, parzialmente diverso: tranne qualche eccezione, la classe politica è piuttosto giovane. Ma, giustamente, De Maria non si limita al dato anagrafico, sottolineando l’esigenza di un rinnovamento soprattutto nei metodi di scelta della classe dirigente (con primarie aperte a tutti, soprattutto per le candidature in Parlamento). Il problema evidenziato dal Sindaco di Latronico (ed a livello nazionale dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi,) non è, ovviamente, limitato al solo Pd, ma può tranquillamente essere esteso anche agli altri partiti, sia del centro-destra che del centro-sinistra. I momenti di crisi, quale quello, drammatico, che stiamo attraversando, da un lato restringono gli ambiti di operatività (ovvia conseguenza della diminuzione di risorse), ma dall’altro aumentano le opportunità per chi, con la forza delle idee e l’ottimismo della volontà, vuole fornire il proprio contributo.Un profondo ricambio della classe politica, a tutti i livelli, potrebbe essere la risposta giusta per uscire dalla crisi e fronteggiare l’onda d’urto del grillismo dilagante. C’è bisogno di nuove idee, della capacità di sperimentare strade diverse, individuando soluzioni che consentano, una volta per tutte, di ‘venir fuori dal guado’. Solo così, forse, si riusciranno a fare quelle riforme sempre annunciate, ma poi non attuate, anche se ritenute urgenti ed indispensabili”.
“E’ possibile – chiede Singetta – continuare ad avere ancora oggi tre Consorzi di Bonifica, con i rispettivi apparati, Consigli di Amministrazione, etc.? Possiamo permetterci, in tempi di crisi, di avere vari enti che si occupano di agricoltura (Alsia, Arbea, etc.), che spesso svolgono funzioni“fotocopia” di quelle svolte dal dipartimento regionale? Abbiamo la forza (economica) per continuare a reggere un sistema di welfare che prevede, praticamente, l’Ospedale sotto casa (in Basilicata ci sono ben 17 strutture ospedaliere, che spesso annualmente fanno un numero di interventi ben al di sotto del minimo previsto dalla legge nazionale)? Possiamo consentire che ci sia un numero di enti regionali e sub regionali, provinciali e sub provinciali, comunali e sub comunali, che spesso servono solo per sistemare qualche amico o politico non eletto? Io – conclude Singetta – penso proprio di no. Ed allora: avanti con la rottamazione”.