Riceviamo e pubblichiamo la seguente dichiarazione di Antonio Melfi, sindaco di Tricarico:
"Nel paese che vorremmo si intitolano le vie a famiglie e a cittadini singoli che hanno rappresentato la storia e la cultura e che rimangono vivi nella memoria di quanti li hanno conosciuti, oltre che per quello che hanno lasciato al paese. Nel paese che vorremmo ci si adopera per creare iniziative di attrazione e di visibilità che si possano tradurre in benefici economici e produttivi e che possano contrastare lo spopolamento e il depauperamento progressivo. Nel paese che vorremmo si riscoprono e si valorizzano talenti del passato rimasti per troppo tempo in ombra solo perché "sopraffatti" dalla presenza di un nome che, per l'oggettiva valenza culturale, non può che essere ulteriormente valorizzato quand'anche posto in relazione ad altri nomi che hanno dato un certo qual lustro al paese. Questo è il paese che desidera l’attuale amministrazione comunale di Tricarico guidata dal "sindaco forestiero" ( quanta pochezza in questo insulso sarcasmo!) prof. Antonio Melfi: nell'ultimo consiglio comunale del giorno 16 novembre, infatti sono state approvate delibere importanti e significative per la valorizzazione di quello che non temiamo di definire ORGOGLIO TRICARICESE. Della intitolazione della biblioteca alla poetessa Laura Battista si è parlato, da parte di alcuni straparlato e pure a vanvera, già in precedenza: occorre qui però ricordare alla minoranza che esibire una vecchia fotografia con una scritta non equivale a esibire un atto giuridico – amministrativo che provi in modo documentale la intitolazione di una struttura pubblica; e qualora mai questo atto esistesse, non si commette alcuna azione di lesa maestà a intitolare la biblioteca comunale alla poetessa, per un principio di equità e riconoscimento dei meriti e del valore che mai sono stati lesinati, tanto meno dal "sindaco forestiero" al poeta. La manifestazione di interesse per ottenere il riconoscimento di Tricarico fra i borghi più belli d' Italia è stata approvata con il voto contrario del gruppo de La Ginestra: il che significa che per loro Tricarico non è un bel borgo, che non può adoperarsi per migliorare le strutture, che non può competere con altre piccole realtà regionali, in provincia di Matera soltanto Irsina ha ottenuto tale riconoscimento. O piuttosto La Ginestra ha sposato la via della opposizione pregiudiziale ad oltranza (come si è già avuto modo di notare in occasione del voto contrario alla istituzione del Polo Museale e Fotografico nella Torre Normanna), nel senso che l'unica delibera che sarebbero davvero pronti a votare senza eccepire alcunché potrebbe essere quella di vietare al sindaco Melfi di esistere finché Tricarico esiste? Ancora: qual è la motivazione per cui i due gruppi di minoranza, accompagnati dalla consigliera Primavera – la quale forse pensava di fare gli onori di casa piuttosto che essere nella assise consiliare per mandato ricevuto dagli elettori Tricarico nella lista C.R.D. che ha vinto le elezioni – hanno abbandonato l'aula consiliare al momento del voto per la intitolazione di via fratelli Lauria (già Calata Varese) e via Nicola Ferri (già via Frascati): un attacco di dissenteria collettiva o una incapacità strutturale, se non addirittura congenita in ambito politico, ad assumere responsabilità e decisioni per il bene della comunità dei cittadini tricaricesi, senza pregiudizi, arroganza e supponenza? Propendiamo per la seconda ipotesi, poiché siamo convinti che il virus della limitatezza delle vedute, dell'invidia e della inettitudine sia più diffuso di quello della influenza stagionale".
Bas 05