“La prossima programmazione del Po Fesr per il periodo 2014 – 2020 dovrà ulteriormente alzare l’attenzione sul lavoro per ridare speranza e fiducia alle famiglie lucane”. Lo ha detto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, intervenendo all’incontro svoltosi a Matera, organizzato dall’Autorità di gestione e dal ministero per la Coesione territoriale con rappresentanti dell’Unione europea al fine di raccogliere proposte sul nuovo ciclo di programmazione.
“L’incontro odierno – ha detto il sindaco Adduce – è fondamentale per avviare in tempo una programmazione più mirata alle necessità della comunità e ci consente di non accumulare gli stessi ritardi che hanno caratterizzato la precedente programmazione. Il passaggio morbido dal Po Fesr 2007 – 2013 al Po Fesr 2014 – 2020 grazie alle risorse previste dal fondo per la coesione territoriale ci consente di guardare con maggiore fiducia al futuro. Ma i prossimi impegni devono tener conto della crisi economica che stiamo attraversando e da cui, al momento, non si intravvede alcuna via d’uscita. Le risorse che saranno messe a disposizione della nostra regione dovranno considerare il quadro congiunturale tentando di rafforzare il sistema produttivo e quello occupazionale. A tal proposito bisognerà puntare sui fattori determinanti che per la città di Matera sono il turismo, la cultura, l’industria creativa, la ricerca e l’innovazione. Cinque segmenti su cui bisognerà investire molto per creare crescita e nuova occupazione. Ecco perché nella prossima programmazione – ha concluso il sindaco – Matera 2019 dovrà avere uno spazio consistente di risorse e di motivazioni. Non si tratta solo di vincere una sfida o di mettersi una medaglia, ma di costruire un modello di crescita più vicino all’Europa e in grado di rispondere ai bisogni sempre più complessi e stringenti della nostra comunità”.
Il sindaco, infine, si è impegnato a consegnare ai rappresentanti della Regione, del ministero per la coesione territoriale e dell’Unione europea tutta la documentazione riguardante il “Piano per il lavoro e l’occupazione dei giovani” che si è voluto chiamare “Lavoro in corso”.
bas 06