“Non solo non vengono rispettati gli impegni assunti in merito al salario accessorio, – si legge in una nota sindacale – in particolare per l’erogazione della produttività e della indennità di risultato relativa all’anno 2012 sulla base dei vigenti accordi decentrati delle ex Comunità Montane, ma apprendiamo che a far data dal 1 luglio si procederà a sospendere per questi lavoratori ogni forma di trattamento accessorio collegato alla prestazione lavorativa. Per non parlare della questione dei buoni pasto arretrati dove, si decide di ridurne l’importo ben oltre il tetto massimo previsto per legge". E' quanto sostengono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl sulle problematiche inerenti i lavoratori delle ex Comunità Montane.
"Le scriventi non condividono affatto l’impostazione che si vorrebbe dare alla futura gestione economica dei lavoratori delle ex Comunità Montane, scaricando sui Comuni capo fila anche l’onere di provvedere alla erogazione delle spettanze. Di certo, i Comuni capofila devono fare la loro parte su quella che dovrebbe essere una puntale organizzazione del personale funzionalmente distaccato e su quanto di loro competenza sugli aspetti contrattuali per questi lavoratori, ma non può oggi la Regione ritrattare percorsi decisi insieme ai tavoli".
Per queste ragioni, Cgil, Cisl e Uil diffidano “la Regione a non procedere alla sospensione del salario accessorio a decorrere dal prossimo 1° luglio e i Comuni Capofila ad attivarsi per quanto di propria competenza alla definizione delle spettanze 2012 e alla costituzione dei fondi contrattuali, chiedono che venga convocato con urgenza un incontro al tavolo regionale".
bas 06