"Torniamo a segnalare l’ennesima irregolarità perpetrata dalla Ds Sardone, che continua imperterrita nell’azione di “picconaggio” dell’ordinamento giuridico anche nel contesto della nuova scuola assegnatale dallo scorso anno scolastico". Lo dichiarano in una nota congiunta i segretari di Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, Mimmo Telesca, Margherita Capalbi, Vitina Galasso.
"A seguito della convocazione di un 'seminario sulla riforma scolastica' da parte dell’Anief per il giorno 30 settembre, dalle ore 9,00 alle ore 13,00, il Ds 'viste le numerose richieste pervenute' (!) – proseguono i rappresentanti sindacali – ha pensato bene di attivare la procedura per la concessione di un’assemblea sindacale, dando al personale la possibilità di usufruire di 4 delle delle 10 ore previste dal CCNL per tale istituto.
Colpisce, ancora una volta, l’estrema 'disinvoltura' con cui questo Ds continua a gestire la scuola, arrivando a “barattare” un seminario di approfondimento sulla riforma (per partecipare al quale occorre usufruire di permessi per l’aggiornamento ex art. 64 CCNL) con un’assemblea sindacale, permutando istituti contrattuali tra di loro profondamente diversi.
A questo si aggiunge che l’Anief, non rientrando tra le organizzazioni sindacali più rappresentative del comparto, anche qualora l’avesse chiesta, non avrebbe comunque titolo a svolgere assemblee in orario di servizio, men che meno della durata di 4 ore, essendo il limite massimo fissato a due ore dall’art. 8 del CCNL.
Una disinvoltura ed un pressapochismo non privi di conseguenze, sotto diversi punti di vista. A partire dalla lesione delle prerogative sia delle organizzazioni sindacali più rappresentative (tra cui le scriventi OO.SS.) che delle Rsu, a cui il contratto riconosce il potere di indizione, dal momento che si va intaccare pesantemente un monte ore (10 annue per lavoratore) riservato alle assemblee proclamate dai soggetti sopra richiamati.
Senza contare che si è illegittimamente interrotta l’attività didattica e leso il diritto allo studio, privando gli alunni dei rispettivi docenti e facendo uscire numerose classi prima della fine delle lezioni (alcune classi alla 5a ora, altre alla 4a ed altre ancora addirittura alla terza ora). Nelle ore intermedie, sulla scorta di un progetto dal titolo emblematico – 'Voglio crescere in una scuola amica' -, gli insegnanti sono invece sostituiti dagli alunni!
Ma ai risvolti sindacali ed ai profili di interruzione di pubblico servizio e di lesione del diritto allo studio, a nostro avviso detto comportamento appare rilevante anche sotto il profilo del danno erariale, del quale abbiamo investito direttamente la Corte dei Conti.
All’Amministrazione scolastica chiediamo, ancora una volta, visti i numerosi trascorsi ed alla luce dei ripetuti episodi accaduti negli ultimi anni, già oggetto di nostre precise e circostanziate denunce, di accertare rapidamente quelle che all’evidenza appaiono chiare ed inequivocabili responsabilità del Ds e di adottare i conseguenti provvedimenti, evitando il verificarsi di ulteriori e sistematiche 'recidive'.
Ci chiediamo infine se il Presidente del Consiglio e i numerosi esponenti politici della maggioranza di Governo che qualche giorno fa si sono scagliati contro quei lavoratori riuniti in assemblea al Colosseo (assemblea regolarmente convocata) e contro “quei sindacalisti che tengono in ostaggio la cultura” (niente di meno che) tanto da varare per direttissima un decreto legge per aggiungere ai servizi pubblici essenziali anche l’apertura di musei e monumenti, riescano oggi ad indignarsi di fronte ad un’assemblea illegittimamente concessa (anzi permutata) da un dirigente scolastico, in un comparto che già rientra nei servizi pubblici essenziali, e che ha arbitrariamente interrotto l’attività didattica e il diritto allo studio.
O se, piuttosto, calpestare le norme e violare le regole, cosa nella quale questo Ds pare particolarmente vocato, rientri tra i nuovi 'poteri dirigenziali' previsti dalla cosiddetta Buona scuola".
BAS 05