“Ho avvertito netta e precisa la richiesta di definire rapidamente il confronto in atto da parte della Regione con il Governo e le Compagnie petrolifere allo scopo di ottenere le giuste e dovute risorse finanziarie aggiuntive e gli interventi infrastrutturali necessari per dare lavoro ai giovani, tutelare gli occupati, superare il grave fenomeno del precariato che produce tanta emigrazione”.
Lo ha detto il presidente del Centro studi e ricerche economico sociali, Pietro Simonetti, dopo aver partecipato alla tavola rotonda organizzata dall'associazione dei Viggianesi in Svizzera sul tema: “Petrolio lucano: rapina o sviluppo?”.
“Le sollecitazioni che provengono dalle comunità italiane in Svizzera – ha detto Simonetti – sono improntate alla categoria del fare presto e bene per evitare che le risorse energetiche, che non sono eterne, siano utilizzate per il cambiamento, il lavoro in loco e lo sviluppo. Evitare la rapina da parte delle compagnie è possibile, ci è stato detto, ma occorre anche che lo Stato si faccia carico delle esigenze della regione, dei lavoratori e in particolare dei giovani. Una trattativa senza ulteriori perforazioni e per il controllo ambientale. Ho indicato che, secondo le stime relative agli incassi fiscali derivanti dal petrolio lucano, – ha aggiunto Simonetti – potremmo ottenere oltre 450 milioni di euro anno al netto delle royaltyes attualmente percepite per i prossimi 15 anni”.
Per Simonetti l’incontro “è stato interessante e molto utile anche per ascoltare i sentimenti, le proposte, le esigenze dalla comunità lucana e italiana in generale”.
bas 08