Simonetti (Cseres): una nuova alleanza per il Sud

“Oggi Mingo Giannace compie 90 anni. Una  vita di lotte ed impegno politico a partire dal dopoguerra. Giannace accompagnava con il suo calesse Umberto Terracini, Camilla Ravera e tanti antifascisti reclusi nella colonia Marconia. Durante il movimento contro il latifondo divise  la cella con Rocco Scotellaro. Con lui e tanti altri  dirigenti sindacali e politici  il mondo contadino diventa protagonista della storia della Basilicata e del Mezzogiorno .Storia documentata nel 2012 dallo straordinario libro ”Sogno di una cosa” di Salvatore Lardino, Congedo editore, mai presentato dalla Deputazione di Storia Patria”. Così Pietro Simonetti, presidente del Cseres.
“E’ evidente che oggi non esiste più una questione meridionale nei vecchi termini, non esistono più i ’contadini’ e i ’luigini’ descritti da Carlo Levi nel ‘Cristo si è fermato a Eboli’, non esiste quindi più – aggiunge Simonetti – quel Mezzogiorno arretrato ancora erede delle miserie ottocentesche e delle conseguenze di un’unione del Paese avvenuta con gravi squilibri. Esiste invece un Mezzogiorno in cui lo sviluppo disordinato, l’emigrazione e l’urbanesimo malato hanno creato molti problemi che possono essere risolti solo se s’incentivano le energie positive e soprattutto se nelle mutate condizioni i giovani possono trovare la loro possibilità di esprimersi. L’aspetto più grave  è l’aver trascurato il fatto che nel Sud c’è la maggiore risorsa dell’Italia, quella dei cervelli che, però, emigrano nel Nord come un tempo emigravano i braccianti. È di nuovo fuga dal Mezzogiorno, solo che è di una natura diversa da quella del dopoguerra: oggi si tratta soprattutto di meridionali tra i 20 e i 35 anni con elevati livelli d’istruzione.
Occorre perciò di nuovo un’alleanza, come quella che si verificò nel secondo dopoguerra – e che è nell’ intuizione di quanti lottarono per la terra  e poi per l’irrigazione  tra le parti più avanzate, per ritornare a pensare al Sud non come un peso morto ma come una delle possibilità maggiori per tutto il Paese.
L’altezza della sfida  rappresenta, da questo punto di vista, un terreno privilegiato ed una sfida per la possibilità di incidere e cambiare il paradigma liberista dell’attuale finanziarizzazione e divisione internazionale del lavoro. Bisogna intendersi sul fatto che un sistema è arrivato al capolinea e non c’è promessa riformista che tenga. Come i tagli e riduzione dei diritti alla Renzi  Si tratta, al contrario, di impegnare la società lucana e meridionale a costituirsi in “popolo dell’alternativa” per realizzare una svolta radicale e costruire un modello di sviluppo capace di dare al Mezzogiorno il ruolo e la prospettiva che merita; costruire “con e nel” Mezzogiorno – dice ancora Simonetti – una risposta capace di rompere la crisi di fiducia, il senso di smarrimento e di rassegnazione; di cogliere l’insieme di domande, ricche ma spesso frammentate, che provengono da una società capace di dare segnali forti e positivi tutte le volte che si prospetta la possibilità di svolgere un ruolo attivo. Oggi Mingo Giannace riceverà un riconoscimento dal sindaco di Pisticci. Il ricordo di un passato importante decisivo può servire ad un nuovo inizio”.
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