“Domani dovrebbero rientrare alla Fiat di Melfi i tre lavoratori licenziati per il reintegro definitivamente deciso dalla Corte di Cassazione. Una buona notizia – commenta Pietro Simonetti, presidente del Cseres – in materia dei diritti dei lavoratori e della Costituzione dopo gli effetti delle politiche di Sergio Marchionne che escludeva la Fiom dalla rappresentanza sindacale in azienda e dalla contrattazione. Cosa è cambiato durante la lunga fase che ha portato alla definizione del contenzioso? Nel 2012 la Fiat ha prodotto in Italia 397.000 vetture. L’azienda torinese, si fa per dire, da quinta azienda costruttrice è ora la nona in Europa. Mentre si acquisisce Chrysler, su 17 Paesi l’Italia si colloca al quindicesimo posto. Si aumenta la produzione in altre nazioni mentre in Italia si utilizza la cassa integrazione per mascherare il crollo. Adesso la Fiat ha scelto i Suv e il lusso, le altre imprese multinazionali nel 2012 hanno fatto ulteriori passi in avanti nella produzione e nelle vendite a partire dalle auto piccole con prezzi tra i 20 e 25 mila euro per maggiori contenuti tecnologici e qualità. Domani sarà una bella giornata per i lavoratori, la democrazia ed il sindacato. La Fiat dovrebbe investire in Italia per tornare a produrre come quando era la quinta costruttrice. Occorre battersi per questo. Altrimenti prima o poi, con la riduzione dei volumi produttivi nel nostro paese, sostenuti a tempo indeterminato dalla cassa integrazione, si avranno delle sorprese sui livelli occupazionali e sui siti produttivi.”
BAS09