“Approda in Consiglio regionale il progetto di Legge per il contrasto al lavoro nero e irregolare. La discussione – dichiara in una nota il presidente del Centro studi e ricerche economico sociali Pietro Simonetti – avviene in un momento contrassegnato dalla caduta dei livelli occupazionali,da una forte disoccupazione e da un elevato uso degli ammortizzatori sociali. A metà della legislatura torna di attualita' – cocntinua Simonetti – l’esigenza di approvare norme non effettuate nella precedente legislatura . Siamo arrivati a circa 50mila persone che lavorano in nero oltre a 15.000 assistenti domiciliari non regolarizzati nonostante i robusti incentivi messi a disposizione da Stato e Regione. Solo nel 2010/11 erogati 11 milioni di euro. Ai lavoratori in rappresentati dal precariato e dal doppio lavoro, vanno sommati i circa duemila lavoratori in mobilita' e migliaia di disoccupati che non sono precari e non conoscono il lavoro. La crisi internazionale e nazionale ha inciso certamente nel quadro economico e sociale ma e' indubbio che una diversa attenzione a taluni strumenti e pratiche politiche attive ,una programmazione ottimale delle ingenti risorse anche comunitarie, potevano dare risultati diversi. Per capire la poca resa in termini occupazionali della spesa comunitaria basta leggere il rapporto sullo stato di avanzamento del Fers,qualche centinaia di unita’ rastrellatia dai valutatori, per non parlare di quella in agricoltura. Eppure – dichiara ancora Simonetti – c’e’ una norma regionale vigente dal 1999. Si chiama Viop: Valutazione di Impatto Occupazionale per opere e servizi finanziati oltre 1.5 milioni di euro. Non e'applicata da nessuno. Come generalmente risulta inapplicata la legge regionale sulla clausola sociale sugli appalti per la continuita’ lavorativa e quella sulle offerte anomale per i bandi di opere pubbliche e servizi. La proposta della Giunta sul lavoro nero giunge in aula dopo circa 10 mesi dalla sua adozione. Non c'e un piano di riutilizzo dei lavoratori in mobilita' e di reindustrializzazione e nessun piano industriale nessuna seria iniziativa sul recupero dei punti di crisi. A meta' legislatura – cocnlude Simonetti – forse c'e' ancora tempo per fare .”
BAS 09