Nel secondo giorno della visita di Sharon Stone in Basilicata la diva di Hollywood ha toccato con mano cosa significa l'accoglienza e l'integrazione.
Infatti la famosa attrice ha visitato Scanzano Ionico, il luogo dove ha avuto inizio la storia della Città della Pace per i bambini, nata all’indomani della protesta contro il progetto di insediare in questa città il deposito unico nazionale delle scorie nucleari.
Sharon Stone ha poi partecipato, insieme ai rifugiati ospiti della Fondazione città della Pace ed alle autorità locali, ad un pranzo nel corso del quale ha avuto modo di conoscere le storie di alcuni rifugiati come quella di Basil, che in Nigeria faceva il sarto, e che adesso vorrebbe fare il proprio lavoro anche a Sant'Arcangelo, dove questo mestiere non esiste più. Basil ha realizzato una borsa che ha donato a Sharon Stone con le stoffe e le pelli di riciclo regalate da Calia Salotti.
“Questa semplice storia”, ha dichiarato Betty Williams, “dimostra che non è vero che i rifugiati vengono qui a sottrarre lavoro agli italiani; è vero al contrario che grazie a loro abbiamo l'opportunità di rivitalizzare la nostra società e la nostra economia.”
“L'esperienza che si sta realizzando a Sant'Arcangelo ed in Basilicata è un caso esemplare, è una luce che illumina un tempo difficile, è una ricchezza che è stata costruita con il lavoro silenzioso di anni e che oggi viene riconosciuta.” ha concluso il Premio Nobel che nel corso del pranzo si è commossa fino alle lacrime.
L’esperienza lucana ha profondamente colpito Sharon Stone che è rimasta piacevolmente sorpresa di quanto si sta già realizzando e che ha ribadito al Presidente della Regione Pittella, al Presidente della Provincia Valluzzi e a Vincenzo Parisi e Salvatore Iacobellis, sindaci di Sant’Arcangelo e di Scanzano, la volontà di sostenere un ampliamento delle attività svolte dalla Fondazione costituendo un network di imprenditori che collaborino con le loro risorse insieme alle amministrazioni locali, alla Fondazione ed alla Regione Basilicata per replicare in altri luoghi il modello di successo fin qui sperimentato.
Sharon Stone, che è decollata per Firenze dall’aeroporto di Bari nel pomeriggio, ha portato con sé la borsa che le è stata donata da Basil e ricorderà i volti di questi ospiti della Fondazione, di queste persone – rifugiati e richiedenti asilo – che sono state accolte con passione e competenza dagli operatori dei due progetti SPRAR in corso. A queste persone, pur tra mille difficoltà e tra mille ostacoli, la Fondazione,insieme ai suoi partner Arci Basilicata e Cooperativa Sociale il Sicomoro, sta offrendo una possibilità per ricostruire il proprio futuro.
Il tour di questi due giorni in Basilicata, che è stato caratterizzato da una grande partecipazione delle popolazioni locali, si è svolto in modo sereno grazie alla competenza dei servizi predisposti dalle Prefetture e dalle Questure, dai carabinieri e dalla polizia locale.
Un ringraziamento va anche a quanti hanno collaborato all’evento ed in particolar modo a: Palazzo Gattini Luxury Hotel, S&P Ristorazioni, Cosimo Martemucci, Le Cantine del Notaio, Laboratorio di Altro e Fiori di Rita Padula, Antezza Tipografi, All Meetings srl, Elisa & Johanna, Michele Zasa, Oliver Ristorazione, Petruzzi Autolinee e Istar Viaggi.