Servizi educativi, una proposta di legge di Scaglione (Pu)

La pdl è stata condivisa e sottoscritta dai consiglieri Rocco Vita (Psi), Alessandro Singetta (Api), Francesco Mollica (Mpa), Giannino Romaniello (Sel), Alfonso Ernesto Navazio (Ial), Roberto Falotico (Plb), Enrico Mazzeo Cicchetti (Idv)

Una proposta di legge regionale sui servizi educativi sarà presentata alla stampa ed ai rappresentanti di vari ambiti sociali, lunedì 16 gennaio alle ore 10,30 presso la sala 3 ubicata presso il Palazzo del Consiglio regionale della Basilicata. A darne l’annuncio è il presidente del Gruppo regionale Popolari uniti, Luigi Scaglione, primo firmatario della pdl che “tende alla regolamentazione ed all’istituzione del Nido Familiare con Tagesmutter”.

“La proposta di legge – spiega Scaglione – prende spunto dal documento programmatico sottoscritto dal Presidente della Giunta regionale della Basilicata in data 29 aprile 2010 in occasione della conferenza unificata, svoltasi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma. Dall’analisi del documento, si evince uno stanziamento totale di 40.000.000,00 di euro attraverso il decreto del 12 maggio 2009 a firma del Ministro per le Pari Opportunità, ripartito per Regione, atto a garantire un sistema di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, attraverso la creazione di supporti finalizzati alla permanenza o il rientro nel Mercato del Lavoro, per la donna. Tra le finalità dell’accordo Stato – Regioni, è stata stabilita la ‘creazione o implementazione dei nidi, nidi famiglia, servizi similari ( tagesmutter mamme di giorno), educatrici familiari o domiciliari’, oltre ad altri interventi innovativi e sperimentali proposti dalle Regioni e dalle Province autonome purchè compatibili con le finalità del documento oggetto della sottoscrizione del documento programmatico. Il Tagesmutter ( mamma di giorno) è l’asilo nido in famiglia e ha origine da un’idea partita e diffusasi nel Nord Europa e, in particolare, in Scandinavia. In pratica, una mamma con uno o più figli, mette a disposizione la sua casa e accoglie altri bambini di mamme che lavorano e non possono accudirli, nutrendoli e accudendoli in un orario diurno prestabilito”.

“In Italia i nidi famiglia – riferisce Scaglione – si stanno diffondendo sempre di più. L’idea si è estesa in molti Paesi europei ed il ‘collaudo’ nel nostro Paese esiste ormai da 15 anni e le mamme che affidano i loro figli ai nidi famiglia sono entusiaste. Quello dell'educatore familiare è un servizio integrativo sperimentale, che può essere istituito dalle Regioni e rivolto a famiglie con bambini fino ad età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni e i bambini disabili o in situazione di svantaggio sociale e culturale hanno priorità nell’accesso. A tale fine collaborano famiglie che mettono a disposizione uno spazio domestico adeguato per l'affidamento dei figli in modo stabile e continuativo ad educatori con specifiche caratteristiche professionali. Le prime Regioni ad aprirsi ai nidi famiglia sono state il Trentino con le province di Trento e Bolzano e, in seguito, il modello di asilo in famiglia si è diffuso in tutto il Nord Italia, soprattutto in Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Oggi alcuni di questi asili in famiglia sono presenti anche nel Centro Italia con qualche sporadica presenza al Sud. Questa idea legislativa è di poliedrica lettura in quanto nasce non solo dalle esigenze reclamate dalle mamme nella necessità di affidare in custodia i bambini ad accoglienze affidabili, ma anche dall’esigenza di trovare una soluzione alternativa alle lunghe liste di attesa per l’ingresso negli asili comunali, per meglio arricchire l’offerta educativa infantile, attivare nuove opportunità di lavoro per chi è già in possesso di titoli professionali specifici e non da ultimo, mettere in campo azioni formative mirate per il trasferimento di competenze specifiche per la creazione di nuove figure professionali per le quali il Dipartimento Formazione ha già avviato la fase istruttoria.

“La regolamentazione – esplicita Scaglione – espressa da un’ampia relazione e articolato legislativo, sarà esposta in occasione della conferenza stampa di lunedì 16 gennaio, nel corso della quale saranno spiegati i requisiti necessari per la costituzione dell’asilo nido familiare , ivi compresa la formazione specifica della ‘Tagesmutter’, il ruolo delle cooperative sociali, la presenza degli Enti locali e della Regione Basilicata. Questo provvedimento legislativo regionale, se approvato, sarà un importante passo in avanti per garantire alle famiglie che hanno bambini da accudire l’attenzione necessaria e simile a quella che una madre rivolge al proprio figlio. Il nido può essere aperto in una casa di proprietà, affitto o comodato d’uso, in locali condominiali comuni o in saloni parrocchiali o comunali, attraverso la compresenza dei genitori ospitanti assistiti da personale qualificato e avrà autonomia di gestione programmatica ed economica rispetto agli asili pubblici comunali già esistenti”.

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