“Non ho risparmiato (in troppi casi da solo) critiche e giudizi negativi sull’operato del precedente Presidente della Società Energetica Lucana, e non vedo perché debba concedere sconti all’attuale, ma secondo me insieme ai problemi relativi agli alti costi di apparato politico e tecnico, certamente inammissibili in questi tempi di sacrifici per tutti, il nodo centrale da sciogliere riguarda innanzitutto l’inadeguatezza della SEL resa ancora più disarmante dal Piano nazionale energetico del Governo Monti”. A sostenerlo è il coordinatore regionale di Fli, Egidio Digilio.
Per quanto riguarda il sistema tariffario, il senatore Digilio ha affermato: “Non credo si possa parlare di un sistema tariffario conveniente per le industrie, per le aziende agricole e tanto meno vantaggioso per le famiglie. Specie dal mondo agricolo vengono continuamente segnalazioni dell’alto costo sostenuto per le spese energetiche tra le quali quella che incide sul profondo buco dei bilanci dei Consorzi di Bonifica e riguarda le spese per l’energia necessaria agli impianti irrigui di sollevamento che hanno prodotto di recente il distacco del servizio da parte dell’Enel. Sul piano della competitività tutte le aziende che operano nei nuclei industriali della regione ne risentono. Deludenti – ha aggiunto Digilio – sono anche i risultati sulla gestione del gas naturale proveniente dall’attività estrattiva in Val d’Agri mentre per la Concessione di Gorgoglione (Tempa Rossa) bisognerà aspettare ancora qualche anno. Sarebbe il caso dunque – ha concluso il coordinatore di Fli in Basilicata – che la Giunta regionale e i partiti che occupano i posti chiave nel Consiglio d’Amministrazione della Sel si ponessero tutti questi problemi e pensassero ad adeguarne la strategia se vogliamo che la Società possa realmente rappresentare uno strumento in più in difesa dei legittimi interessi lucani sulle nostre risorse energetiche”.
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