Stamattina a Potenza, nel pomeriggio a Matera la divulgazione sulle buone pratiche. Cifarelli: “Puntare sulla cultura di impresa”
Una problematica all’attuale sistema di istruzione e formazione, è il disallineamento tra le competenze e abilità richieste dal mondo del lavoro. Nonostante la percentuale di disoccupazione sia ancora molto alta, soprattutto nel sud Italia, le imprese hanno difficoltà nel reclutare risorse per mancanza di competenze necessarie. Le buone pratiche internazionali possono essere un faro per superare alcune criticità.
L’alternanza scuola-lavoro, resa obbligatoria in Italia dalla legge 107/2015 , è stata al centro del primo evento “Elvete Multiplier Conference” che ha preso il via oggi da Potenza e Matera per divulgare i risultati del progetto “Elvete” sulle buone pratiche internazionali. Organizzata dall’Ufficio Scolastico Regionale della Basilicata in collaborazione con la Regione Basilicata e Aica, Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico, quale partner del Network finanziato dall’Unione Europea per supportare la collaborazione tra scuola e impresa.
L’obiettivo della giornata, la prima parte tenutasi presso la Sala Inguscio della Regione Basilicata, l’implementazione dei percorsi di alternanza Scuola-Lavoro e la condivisione di buone pratiche locali in un dialogo aperto con gli tutti gli attori dirigenti scolastici, rappresentanti dell'industria e delle imprese oltre al Miur e ai Dirigenti delle Pubblica amministrazione.
Il progetto consiste in un network di dodici paesi partner di dieci paesi europei coordinato dall’Università di Wolverhampton (Regno Unito). Articolato in 4 fasi si è concluso con la stesura di una metodologia di Raccomandazioni e Linee Guida da diffondere tra i policy maker nazionali e internazionali, per adattarsi ai contesti specifici nei diversi paesi partner per l’implementazione di percorsi formativi di alternanza Scuola-Lavoro.
Il consigliere regionale Roberto Cifarelli, ha portato i saluti del governatore Pittella. “Dobbiamo mettere da parte una stagione non virtuosa e siamo convinti che lo sviluppo parta proprio dalla scuola. Strutture ed edifici moderni in un’era della digitalizzazione modello 2.0. La Basilicata in questo senso è all’avanguardia, abbiamo una percentuale altissima sul nostro territorio, rispetto alle altre regioni italiane. L’Alternanza scuola lavoro prevista dalla legge può risolvere parte del problema. Dobbiamo arrivare alla cultura del cambiamento. Quando le aziende non sono libere di assumere i giovani per le loro competenze – ha sottolineato Cifarelli – è una sconfitta e mancanza di crescita per il territorio che determina sfiducia nei giovani che poi decidono di fare le valigie. Bisogna puntare invece, sulle competenze attraverso una rete tra istituzioni imprese e scuola. Fare in modo che le aziende assumano i più preparati.
Nonostante nel 2016 si sia avuto una crescita del Pil pari al 5,5 per cento, l’indice di povertà, invece, non si è abbassato e quindi tale aumento di ricchezza non è percepito. Bisogna cambiare la cultura di impresa, non basta lo strumento dell’alternanza scuola lavoro e mi rivolgo a Confindustria, Camere di Commercio, per radicare nei giovani questa nuova mentalità. Stiamo mettendo in campo una serie di riforme dalla Lab alla nuove agenzie per l’impiego. Nel disegno strategico della Regione Basilicata politiche per arricchire le competenze delle nuove generazioni, affinché diventino protagoniste del cambiamento. A partire dall’attuazione del piano nazionale scuola digitale, oltre che con il progetto ‘Distretto Scol@stico 2.0’ che stiamo portando avanti di concerto con il nostro Ufficio scolastico regionale diretto alla costituzione di una rete di laboratori per l’innovazione e la ricerca, senza dimenticare i notevoli investimenti sulla banda larga in tutta la regione. Con questa iniziativa – ha concluso – ancora una volta la Basilicata diventa spazio di sperimentazione e conoscenza al fine di allineare le sue attività con le migliori pratiche internazionali”.