Scuola, Lacorazza: più autonomia per la Basilicata

Per il consigliere del Pd “è necessario approfondire, confrontarsi e aprire un dibattito vero se davvero si vuole accettare la sfida del cambiamento per una scuola buona, che prepari i nostri ragazzi ad essere cittadini del mondo, in Basilicata”

&ldquo;&Egrave; possibile migliorare l&#39;istruzione in Basilicata attivando la leva di una maggiore autonomia cos&igrave; come previsto dall&#39;art. 116 della Costituzione Italiana? A scanso di equivoci non significa fare una scuola veneta, lombarda, lucana, etc. Significa, se dovessero essere concrete alcune possibilit&agrave;/opportunit&agrave;, agire nell&#39;ambito dell&#39;art. 5 della Costituzione: la Repubblica &egrave; una ed indivisibile, valorizza autonomia e decentramento. Partiamo da qui&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il consigliere regionale del Pd, Piero Lacorazza che aggiunge: &ldquo;Sulla legge 107/2015 (la cosiddetta buona scuola) si &egrave; discusso tanto, alcune volte anche in maniera ideologica sia da chi ha sostenuto la validit&agrave; di alcune scelte sia da coloro che hanno provato a demolirla. Si sono utilizzati termini molto forti: deportazioni per le stabilizzazioni dei precari del sud verso il nord del Paese. Ora non voglio riaprire questa discussione. Mi interessa ragionare su un altro dato&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ovviamente &ndash; continua – dando per acquisite le mie posizioni sostenute in questi anni mi interessa provare a ragionare su uno dei presupposti che ha reso fragile la cosiddetta &#39;buona scuola&#39;: l&#39;incremento del rapporto tra studenti e docenti imposto, a suo tempo, dai tetti di spesa del ministro Tremonti e condivisi dal ministro Gelmini. Abbiamo vissuto queste scelte con un impatto molto rilevante per le caratteristiche della nostra regione: tanto territorio e pochi abitanti&rdquo;.<br /><br />&ldquo;A cosa pu&ograve; essere utile &ndash; dice Lacorazza – una valutazione sulle opportunit&agrave; dell&#39;art. 116 della Costituzione? Riporto un passaggio dell&#39;accordo tra Emilia Romagna e governo nazionale: &lsquo;la Regione pu&ograve; costituire un fondo regionale per consentire l&#39;integrazione dell&#39;organico di cui alla legge 107/2015, nonch&eacute; ulteriori posti deroga&rsquo;. Questo tema avr&agrave; un significato anche nella nostra regione?&nbsp; Non si tratta di pensare ad occupare ogni due studenti un insegnante ma di provare a ragionare su modelli di istruzione/formazione che anche nelle aree interne della Basilicata possano garantire qualit&agrave; e presidi. Ribadisco l&#39;ordine: qualit&agrave; e presidi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Si tratta &ndash; conclude – di ragionare intorno al tempo pieno dappertutto, innanzitutto come scelta nazionale. Si tratta di mettere pi&ugrave; qualit&agrave; e pi&ugrave; posti per gli studenti con diverse disabilit&agrave;.<br />Insomma metto a disposizione una traccia di lavoro nella consapevolezza che &egrave; necessario approfondire, confrontarsi e aprire un dibattito vero se davvero si vuole accettare la sfida del cambiamento per una scuola buona, di qualit&agrave; che prepari i nostri ragazzi ad essere cittadini del mondo, in Basilicata&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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