“Raffaele è scomparso ieri, improvvisamente. Il passato, i recenti impegni di lotta,specialmente per cambiare la condizione del Senisese, testimonino il suo percorso di operaio,sindacalista e pubblico amministratore”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Pietro Simonetti, già segretario generale della Cgil Basilicata.
“Un percorso intenso nel tempo dell’agire per costruire proposte e lotte per ottenere e difendere il lavoro, la democrazia lo sviluppo culturale ed il reddito in territori segnati dall’arretratezza, dal sottosviluppo e dal controllo sociale di pochi. Non solo vedere, commentare, e lamentarsi come accade in questa fase ma organizzare il protagonismo dei lavoratori e dei disoccupati.
Negli anni sessanta, settanta e ottanta del 900 il movimento sindacale e democratico traeva la sua forza dalla capacità propositiva, dalla partecipazione, con la sua rete organizzativa e della rappresentanza nei luoghi di lavoro e di disoccupazione. Una rete democratica aperta a quanti volevano impegnarsi per la dignità del lavoro e delle condizioni vita.
Una rete fatta anche di delegati e dirigenti che venivano dalla fabbriche e dai luoghi di lavoro che conoscevano i problemi e indicavano le soluzioni per la definizione delle piattaforme rivendicative contrattuali e territoriali. Una grande officina di impegno, ideazione e lotta.
In questo quadro Raffaele fu destinato al lavoro sindacale nel Senisese. Non fu il solo, molti altri quadri impegnati al Nord furono richiamati in Basilicata.
Tutte le esperienze dei grandi movimenti sindacali di quella fase hanno le tracce ed i contenuti di questo processo: dall’autunno caldo, alla vertenza Basilicata, al febbraio lucano, alla lotta per la ricostruzione dopo il sisma.
La vertenza Senisese, ”la presa del tappo” e tante altre vicende, compresa la lotta per l’irrigazione, che hanno cambiato il territorio lucano, le condizioni di vita e di lavoro, il paesaggio agrario, sono l’esito dell’azione unitaria del movimento sindacale lucano e delle forze politiche e sociali impegnate nello sforzo di combattere la miseria e sottosviluppo degli anni cinquanta per una condizione diversa. Vittorie,sconfitte,vittorie.
Dentro questa traiettoria ha dato il suo impegno con passione Raffaele Soave. Occorre ricordarlo agli smemorati ed ai produttori di paura,di incertezza e precarietà. Uniti si vince, divisi si perde, soli non si vive come si dovrebbe”.
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