Il consigliere regionale interviene in merito alle riflessioni dedicate dal quotidiano lucano alle vicende politiche regionali ed in particolare alle vicissitudini interne ai partiti
Il consigliere regionale dei Popolari Uniti, Luigi Scaglione, con una lettera indirizzata al direttore de “La Nuova del Sud”, Mimmo Parrella, interviene in merito alle riflessioni dedicate dal quotidiano lucano alle vicende politiche regionali ed in particolare alle vicissitudini interne ai partiti.
Per quanto riguarda i Popolari Uniti e le “inimmaginabili diversificazioni” tra il segretario Antonio Potenza e lo stesso Scaglione, l’esponente dei Pu sottolinea che “non ci sono divisioni interne, semmai opinioni che si confrontano”. "Opinioni – aggiunge – che non riguardano solo il consigliere regionale ed il segretario, quanto piuttosto un gruppo nutrito di amici che condividono questa esperienza da lungo tempo, ancor quando si era sotto la sigla del Cdu o dei Popolari Udeur, con i quali, in particolare questi ultimi, è stato segnata in positivo la vita politica nazionale e regionale interrotta per una serie di interventi esterni mai chiariti e tuttora oscuri, che si nascondono nei meandri di una guerra non dichiarata".
“Non credo – scrive poi Scaglione – ci si possa arrovellare in questa calda estate sul sapere quale destino è riservato al presidente della Regione, Vito De Filippo o al presidente del Consiglio, Vincenzo Folino. Hanno due storie e due destini diversi, vengono da vicende politiche ed umane differenti che ne caratterizzano con animosità le rappresentazioni scenografiche del loro impegno. In fondo sono le due facce della stessa medaglia. Uno ex dc, anche se a volte ne prende le distanze, l'altro ex Pci, anche se a volte lo ricorda più come rimembranza che come idea sentita”.
“Il maggior partito della coalizione e il suo segretario – conclude il consigliere dei Pu – mantengano alta la capacità di lavorare per la solidarietà e la condivisione degli attori protagonisti di un processo di modernizzazione della Basilicata, con tutto il carico di criticità e di difficoltà economiche, ambientali e sociali che ci sono, studiando i necessari cambiamenti strutturali del sistema Basilicata, bandendo le ricette economiche che ci hanno fatto fare passi indietro e immaginando un nuovo welfare produttivo e non assistenziale”.