Scaglione: le condizioni per riprendere un cammino comune

Per il presidente del gruppo regionale dei Popolari uniti “alla ripresa dell’attività politico-amministrativa, bisogna tornare allo spirito unitario del centrosinistra di Basilicata per innovare, rinnovare, riformare”

 "Lo spirito di una coalizione chiamata a governare questa Regione – sostiene Scaglione – non ha bisogno di essere modificato o ridefinito in ogni occasione. E' quello che ci ha fatti considerare dai cittadini credibili e capaci di governare i fenomeni emergenti, di superare le difficoltà, di affrontare le crisi con una buona dose di volontà tenace e con il corretto utilizzo delle risorse. La ripresa dell'attività politica regionale deve partire da qui, da questo senso di condivisione delle scelte, delle decisioni, dei progetti che in questo anno di attività del massimo ente territoriale è venuto meno".

“Su questo i Popolari uniti – dichiara Scaglione – sono pronti a fare la propria parte e lo hanno notificato al presidente De Filippo ed al segretario regionale del Pd, Roberto Speranza, guardando ad un disegno strategico di lungo periodo, dove si identifichi la voglia di ‘innovare, rinnovare e riformare’ questa regione che penso debba caratterizzare le azioni e gli interventi nei prossimi mesi. Per questo ritenevo – spiega Scaglione – che l'assestamento di bilancio fosse riduttivo di un disegno di tale portata e che le occasioni perse con i tanti progetti di riforma, rinnovamento ed innovazione arenatisi tra la Giunta ed il Consiglio, rappresentano il segno che la rotta va corretta immediatamente, rapidamente, al netto delle incapacità dei componenti la Giunta,. soprattutto quando si parla di azioni tecniche che nascondono progetti e scelte politiche per nulla condivise dalla coalizione. E questo vale specialmente nei settori delle infrastrutture, della sanità, della formazione professionale e della cultura. Per non parlare degli scempi – aggiunge Scaglione – nelle continue assunzioni di lavoratori precari o interinali o nelle mancate iniziative di riforma che è il vero snodo delle azioni da mettere in campo per ridurre i reali costi della politica e della governance. Altro che le vicende relative alla casta, semmai delle tante caste che si annidano dietro la politica".

“Un nuovo centro-sinistra – afferma l’esponente dei Popolari uniti – è necessario, guidato da un partito capace e coeso che rifugge dalla voglia di lavorare a dividere per governare, a costruire maggioranze variabili, ad inseguire intese su scenari futuri attraverso un riposizionamento solo dei propri uomini e che abbia contezza delle dinamiche sociali per le quali non basta che le organizzazioni e le rappresentanze di categoria esprimano un tacito ed interessato assenso, ma che si lavori in prospettiva di uno sviluppo che realizzi maggiore occupazione, la vera questione emergente – sottolinea Scaglione – su cui come Popolari siamo disposti a sottoscrivere un nuovo patto di azione comune e su cui nelle prossime settimane eserciteremo la nostra azione di proposta, al netto di un giudizio sulle azioni messe in campo che non ci soddisfano proprio per non essere in linea con gli obiettivi di innovare, rinnovare e riformare. Evitare, in tal modo – conclude Scaglione – di dare ragione a chi dice che è necessario tornare indietro per riscoprire il senso di appartenenza ad una regione bistrattata e trascurata dal Governo nazionale, ma che ripetendo il ritornello che a Roma qualcuno non ci ama, rischia di collassare rafforzando chi non ci ritiene capaci di uno scatto di orgoglio".

 

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