Santarsiero: “Serve riflessione all’interno del Pd”

Il presidente del Consiglio regionale di Basilicata interviene sulla situazione politica in regione

&ldquo;Continuare a ritardare la riflessione all&rsquo;interno del Pd, tra gli altri effetti produce anche quello di generare equivoci in merito a comunicati stampa proposti e pi&ugrave; o meno condivisi. Va chiarito pertanto che resta indiscutibile la solidariet&agrave; a Marcello Pittella rispetto agli attacchi strumentali e populisti del M5s e del suo candidato Mattia che sembrano gi&agrave; avviarsi ad una campagna elettorale incentrata sul fango, ancora una volta preferendo la demolizione alla costruzione: non &egrave; di questo che ha bisogno la nostra Regione&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Vito Santarsiero che aggiunge: &ldquo;Altra cosa &egrave; tuttavia la constatazione di una totale assenza di riflessione politica in prossimit&agrave; delle elezioni regionali, in una situazione assolutamente fuori dall&rsquo;ordinario; ecco perch&eacute; solo posizioni ufficiali e risposte del partito possono dare il senso di una direzione e di una posizione&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ci&ograve; che la gente sta percependo &ndash; continua – &egrave; il nostro silenzio, quasi una specie di autosospensione del partito assolutamente inopportuna in un momento cos&igrave; delicato; tutto questo &egrave; avvertito come incapacit&agrave; di offrire una proposta e, peggio ancora, come difesa di uno status quo che risulta inaccettabile. La vicenda sanit&agrave; non ci pone un tema giudiziario; nessuno, tranne la magistratura, ha titolo ad esprimersi in merito. Il tema che ci pone &egrave; invece morale, di etica politica, di come gestire la cosa pubblica. Il tema &egrave; il peso di un modello sbagliato, troppo centrato sulla gestione, dove si &egrave; pensato alle filiere elettorali e non gi&agrave; al merito e al bene comune; un modello che ha considerato &ldquo;zavorra&rdquo; chi partecipava ai concorsi senza padrini. Che quel modello &egrave; inaccettabile bisogna dirlo forte e chiaro, n&eacute; si possono far valere come giustificazioni o attenuanti le argomentazioni di chi sostiene che si &egrave; sempre operato cos&igrave;: chi lo ha fatto, se lo ha fatto, ha sbagliato. Quel modello va non corretto, va completamente cancellato&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Dobbiamo comprendere &ndash; dice Santarsiero – se siamo ancora nelle condizioni di evitare che, nel giudizio della gente, gli errori commessi e le storture del sistema prevalgano sulla fiducia nella nostra capacit&agrave; di proposta e sui nostri valori. Abbiamo bisogno di recuperare il contatto con il territorio, parlare con la gente, evidenziare il senso della democrazia che pervade il dna del nostro partito, riconoscere gli errori, ma spiegare anche cosa di buono abbiamo fatto e cosa vogliamo fare. Tutto questo &egrave; possibile solo operando senza schermi. Solo cos&igrave; potremo ancora far comprendere che, per visioni e qualit&agrave; delle classi dirigenti, il Pd e il centrosinistra restano ancora la migliore opportunit&agrave; per affrontare e risolvere i problemi della nostra Regione; abbiamo la responsabilit&agrave; di non dilapidare un patrimonio di consenso, credibilit&agrave; e idee, e di rimanere baluardo di democrazia, tanto pi&ugrave; in un momento politico di grande confusione come quello attuale che vede avanzare il pressappochismo come filosofia di governo e, con esso, gli spettri di una deriva antidemocratica&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Un centrosinistra unito pu&ograve; farcela -aggiunge – ma serve subito un tavolo comune, serve aprire una nuova stagione, individuare un candidato presidente condiviso, imparare a considerare tutte le voci e tutti, Marcello Pittella compreso, come risorse importanti. Anche la valutazione di Restaino sul fatto che il candidato presidente vada cercato fuori dal Consiglio regionale uscente deve essere considerata, e a ci&ograve; aggiungerei che, per coerenza, uguale considerazione andrebbe fatta per ogni altro vertice istituzionale di prima fila. Spetta ora ai segretari politici il compito di operare in questa fase nel rispetto pi&ugrave; alto del proprio ruolo e della propria funzione; a loro tocca fare subito sintesi e rilanciare la coalizione oltre ogni personalismo, occuparsi dei lucani senza far sentire escluso nessuno, specialmente i pi&ugrave; deboli&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Sul Consiglio regionale e i suoi componenti &ndash; conclude il presidente Santarsiero – attenzione a giudizi determinati pi&ugrave; da posizioni demagogiche che da concreti risultati che sono stati realizzati: Statuto, legge elettorale, regionalismo differenziato, riduzione delle indennit&agrave; e dei vitalizi, guida delle regioni in referendum nazionali e tanto altro ancora sono obiettivi colti che si attendevano da anni e che erano rimasti non raggiunti. Certo va considerato anche qualche limite; personalmente non ho condiviso la legge di riforma sanitaria che ha abbassato la qualit&agrave; dei nostri ospedali, compromesso il futuro del San Carlo, non risolto il problema della sanit&agrave; territoriale.<br />Infine un tema fondamentale va posto: la questione delle grandi infrastrutture. Lo Stato, il governo, il Parlamento, con le disattenzioni di tutti, continuano a penalizzare il Sud e le regioni del Sud. Non &egrave; possibile che il Sistema nazionale infrastrutture e trasporti (Snit) nulla preveda fino al 2030 per la Potenza – Melfi, gli attuali interventi sono vecchi finanziamenti e per tratti a tre corsie inutili e pericolosi; servono con urgenza le quattro corsie. Nulla si prevede per le quattro corsie Matera-Ferrandina, nulla si prevede per l&rsquo;Alta velocit&agrave; Sa -Pz-Ta. Per questo si rende necessario un serio braccio di ferro tra Regione, o meglio Regioni, e governo. Se non si indugia ulteriormente a vuoto, siamo ancora in tempo per farcela&rdquo;.&nbsp;<br /><br />L.C.<br />&nbsp;&nbsp;<br />

    Condividi l'articolo su: