Sanità; Rosa, Venezia e Pici: nessun Piano, solo tagli

I tre consiglieri regionali del Pdl criticano i provvedimenti in materia sanitaria contenuti nella legge di assestamento al bilancio votata ieri dal Consiglio regionale

“Doveva essere l’assestamento finanziario al bilancio di previsione 2011 della Regione Basilicata, ma si è trasformato in tutt’altro grazie al fattivo contributo degli emendamenti. Tra le tante cose anche provvedimenti sulla sanità voluti dalla Giunta, ma di certo contraddistinti dalle parole d’ordine ‘Riforma strutturale della sanità lucana … vedremo’ e ‘Piano Sanitario Regionale … faremo’”. E’ quanto affermano i consiglieri regionali Gianni Rosa, Mario Venezia e Mariano Pici (Pdl), a parere dei quali “queste due frasi ben rappresentano anche l’operato di quest’ultimo anno della Giunta De Filippo e del suo assessore Martorano. La sanità lucana nonostante la riduzione delle Asl attuata nel 2008 è in perenne deficit strutturale e di servizi, contraddistinguendosi per la mancanza di un Piano sanitario regionale aggiornato. L’ultimo ancora in vigore è quello del 1997 in origine con una validità di tre anni, oggi tradotto in un volume di oltre 300 pagine che rappresenta l’idea di Martorano sulla sanità, risultato anche di consulenze esterne costate molto denaro alle casse regionali”.

“Sin dall’inizio della legislatura – proseguono i tre esponenti politici – si è parlato di un nuovo Piano sanitario, oggi ancora nulla di concreto, tranne lo strumento estemporaneo delle due manovre poste in essere. La prima, a giugno del 2010, immediatamente dopo l’insediamento la nuova Giunta prendendo atto delle risultanze del bilancio del Servizio sanitario regionale per l’anno 2009, perdita di 33 milioni di euro, ha tirato fuori dei provvedimenti ‘flash’ che hanno creato anche un forte scontro sociale con gli operatori e i cittadini tutti insieme contro la politica regionale. Provvedimenti che secondo De Filippo e Martorano dovevano ‘riuscire a mantenere i servizi senza l’aumento di tasse e ticket’ (stampa 23/06/2010). La seconda quella di oggi, attuata nell’articolato del progetto di assestamento di bilancio, dove preso atto delle risultanze dei bilanci 2010, nuovamente perdite questa volta cresciute a 40 milioni di euro, si taglia di qua e di là, e si inseriscono anche i ticket venendo così meno alla promessa da ‘marinaio’ formulata nel giugno 2010. Tutto ciò conferma che non esiste una reale visione globale della sanità, perché ad oggi non si è stati in grado di attuare una reale riforma del sistema, ma solo provvedimenti ragionieristici che tentano inutilmente di bloccare un deficit che è strutturale”.

“Anche per il 2011, ne siamo sicuri, il bilancio del Servizio sanitario regionale – affermano ancora Rosa, Venezia e Pici – registrerà una perdita simile nel suo ammontare al recente passato. Quindi, cosa avremo ottenuto? Ancora due anni persi, nei quali si poteva riformare la sanità, affrontando complessivamente i punti critici, salvaguardando le eccellenze e valutando ove intervenire anche con tagli razionali e logici. Così per avere da un lato l’ottimizzazione delle risorse, dall’altro riuscire ad offrire ai cittadini servizi sanitari efficienti ed efficaci. Nulla di tutto ciò, tutto immutato a partire dalle liste di attesa per finire all’emigrazione sanitaria perché quando abbiamo bisogno di cure serie andiamo tutti via, della sanità lucana non ci fidiamo”.

“Anche il banale tentativo, sempre attuato attraverso un emendamento – articolo 22 bis aggiunto – di riorganizzazione della rete ospedaliera, nello specifico l’identificazione delle strutture abilitate alla cura degli acuti (Crob, il San Carlo e in ospedali sede di Dea e di Pronto Soccorso attivo) – concludono i consiglieri regionali del Pdl – conferma un modus operandi che nulla ha pianificazione e programmazione, ma solo di un ‘campare alla giornata’. Un sotterfugio, forte della politica dei numeri e dei compromessi, che vuole approvare tutto senza affrontare un serio dibattito, con numeri e cifre, con il contraddittorio tra le forze politiche, sociali e sindacali. La nostra proposta di rinviare la questione con raziocinio a settembre, al primo Consiglio regionale utile, affinché si mettesse in atto tutto il meccanismo istituzionale per affrontare con impegno, profondità di analisi, dialettica e contraddittorio, con documenti e report concreti, il sistema globale della sanità lucana è stata bocciata. Evidentemente è più facile per questa politica lucana intervenire con emendamenti, tagliando qui e a là, nel più assoluto segreto delle stanze del potere”.

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