Sanità: piano regionale regolamenta i punti nascita

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Martorano: “In Basilicata si attueranno le linee guida nazionali sui punti nascita per qualificare l’assistenza alle mamme e ai bambini”

Nascere in sicurezza con parto naturale, ricorrendo al cesareo solo quando necessario. Va in questa direzione l’accordo sottoscritto tra Governo e Regioni nel 2010. La Basilicata è stata tra le prime regioni a recepire le “Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione dei tagli cesarei”. Con delibera della Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Salute, Attilio Martorano, i punti nascita vengono riorganizzati e connessi in una rete di assistenza per la mamma e il bambino. La Rete sarà così configurata: ”Per la presenza del reparto di Neonatologia e dell’Utin (Unità di terapia intensiva neonatale) è considerato di II livello, cioè appropriato a dare risposte ai parti cosiddetti difficili o che potrebbero presentare complicazioni, il punto nascita dell’ospedale S. Carlo di Potenza. A Matera, nell’ospedale Madonna delle Grazie è collocata una struttura di I livello”. Gli altri punti nascita sono allocati nei presidi Ospedalieri di Lagonegro, Melfi, Policoro e Villa d’Agri. Per motivi di sicurezza tutti dovranno garantire la soglia minima dei 500 parti anno, così come chiaramente indicato nelle linee nazionali predisposte dal Ministero della Salute. Le statistiche nazionali dimostrano, infatti, che l’incidenza dei parti cesarei aumenta nei centri a minore volume di attività.
Il servizio di emergenza del 118 e il San Carlo di Potenza assicureranno il trasporto assistito della madre e del neonato.
Secondo l’Assessore Martorano quindi: “Il piano regionale, che attua l’accordo con il governo, predispone tutti gli interventi per migliorare l’assistenza alla donna in uno dei momenti più delicati della sua vita. Il parto è un evento naturale, ma il sistema sanitario regionale deve essere pronto ad affrontare e risolvere le complicazioni che pure possono sopraggiungere garantendo così i livelli adeguati di sicurezza per la madre ed il bambino”.
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