Il consigliere del Pdl chiede spiegazioni “sui buchi di bilancio di 40 milioni di euro della sanità lucana che, annualmente, la regione Basilicata viene chiamata a colmare”
Ospedale di Tinchi e sanità lucana gli argomenti al centro di un’interrogazione del consigliere regionale del Pdl, Mario Venezia.
A parere del consigliere dell’opposizione “la salute e la sicurezza pubblica devono essere sempre assicurati e garantiti anche, e soprattutto, durante le fasi di riorganizzazione dei servizi sanitari”. “Per alcune patologie acute – scrive Venezia – l’allungamento dei tempi di soccorso e di pronto intervento connesse all’assenza di strutture adeguate di ricovero possono determinare l’exitus del paziente che afferisce alla struttura. Considerato che lungo la strada statale jonica 106, arteria di intenso traffico di collegamento tra Puglia e Calabria, in prossimità dello svincolo di Tinchi appaiono con insistenza ed in maniera convincente cartelli in cui è segnalata la presenza di un ospedale (indicato per convenzione con una lettera H di colore rosso affiancata da immagini inequivocabili di posti letto). Ospedale che – prosegue Venezia – in quanto tale deve essere dotato di servizi di pronto soccorso, radiologia, cardiologia, laboratorio analisi nelle 24 ore e di reparti di degenza”.
L’esponente del Pdl chiede al Governatore lucano e all’assessore alla Sanità “se vi siano altri segnali che indichino la presenza dell’Ospedale e, in caso affermativo, la posizione e i tempi medi di percorrenza per raggiungerlo a partire dalla segnalazione; se l’ospedale di Tinchi sia dotato di servizi per l’urgenza nelle 24 ore e di eventuali reparti con posti letto; se, nel tempo, non sia stata modificata la sua natura e, in tal caso, la corretta definizione, anche temporanea, e la riorganizzazione dello stesso nelle 24 ore; se lo stesso sia fornito di servizi, soprattutto nell’urgenza-emergenza, adeguati alle aspettative di ignari passeggeri che, percorrendo la strada 106, si trovino in prossimità di tale svincolo nelle condizioni di accedere, nel più breve tempo possibile, ad un pronto soccorso; se non sia il caso di verificare la adeguata e legittima corrispondenza alle aspettative dell’utenza e di individuare, eventualmente, i responsabili della disinformazione”.
“Al fine di assicurare l’incolumità pubblica – prosegue ancora Venezia – si chiede se non sia il caso di valutare, nel complesso, l’operato dell’assessore Martorano che, fino ad oggi, non ha mostrato particolari capacità gestionali e programmatiche nel campo sanitario e che non risulta né un politico, né un tecnico esperto in un settore in cui errori o leggerezze possono avere conseguenze irreparabili per la salute pubblica con conseguenze anche di natura medico-legale”. Il consigliere del Pdl, infine, chiede spiegazioni “sui buchi di bilancio di 40 milioni di euro della sanità lucana che, annualmente, la regione Basilicata viene chiamata a colmare nonostante una politica di soli tagli in particolare a carico dei bisogni minimi e dei servizi essenziali”.