Durante l’incontro “La persona, non la prestazione”, promosso dalla CGIL e dalla SPI CGIL Basilicata, l’assessore regionale alla Salute Cosimo Latronico ha illustrato le strategie messe in campo dalla Regione per rafforzare il sistema sanitario lucano, con particolare attenzione al potenziamento dell’assistenza di prossimità.
“La Regione Basilicata – ha affermato Latronico – sta portando avanti con determinazione un percorso di equilibrio nella gestione della sanità, affrontando il disavanzo storico ereditato e garantendo il mantenimento dei conti in ordine. Siamo una delle poche Regioni del Sud Italia a non essere commissariata né sottoposta a piani di rientro – ha detto l’assessore – e intendiamo proseguire su questa strada con azioni concrete già illustrate in Consiglio regionale”.
L’assessore ha poi evidenziato gli investimenti in corso, che ammontano a circa 180 milioni di euro, destinati alla riqualificazione delle infrastrutture sanitarie, grazie ai fondi del PNRR e alle risorse dell’articolo 20 della legge 67/88. A questi si aggiungono 41 milioni di euro per l’acquisto già in atto di grandi apparecchiature diagnostiche – tra cui TAC, mammografi, radiografie e angiografi – con l’obiettivo di modernizzare il parco tecnologico regionale.
Uno dei pilastri della strategia sanitaria in corso è il potenziamento della sanità territoriale, con investimenti per circa 40 milioni di euro per la realizzazione di Case e Ospedali di Comunità. In totale, sono previsti 30 punti salute distribuiti nei sei distretti sanitari della regione, con l’obiettivo di garantire una rete di assistenza capillare e accessibile.
Nel dettaglio, nell’area di competenza dell’ASP, verranno attivate Centrali Operative Territoriali (COT) a Venosa, Marsicovetere, Potenza e Lagonegro; Ospedali di Comunità a Venosa, Muro Lucano e Maratea; Case della Comunità HUB a Lavello, Sant’Arcangelo, Potenza e Lagonegro; e Case della Comunità spoke a Genzano di Lucania, a San Fele, a Vietri di Potenza, a Corleto Perticara, Anzi, Avigliano, a Maratea, a Senise e a Viggianello.
Nell’area di competenza dell’ASM, invece, sono previste Centrali Operative Territoriali a Policoro, Ospedali di Comunità a Stigliano e Pisticci, Case della Comunità HUB a Irsina, Montescaglioso e Montalbano Jonico, oltre a Case della Comunità spoke in comuni come Garaguso, Ferrandina e Tursi.
“Stiamo investendo anche nella digitalizzazione – ha aggiunto Latronico – con 43 milioni di euro destinati allo sviluppo della telemedicina, un passo fondamentale per garantire un supporto efficace ai servizi sanitari locali”.
Un altro aspetto centrale riguarda il personale sanitario: il piano assunzionale prevede l’inserimento di 1.400 unità nel 2025, a cui si aggiungeranno ulteriori 400 assunzioni finanziate con 27 milioni di euro del PNRR. Parte di queste nuove unità, sarà destinata alla figura dell’infermiere di famiglia, fondamentale per il rafforzamento dell’assistenza domiciliare.
Per contrastare il fenomeno della mobilità passiva, che pesa sul bilancio regionale per circa 80 milioni di euro – con il 50% dei pazienti che si spostano verso la Puglia – la Regione sta potenziando il personale ospedaliero e territoriale e sta lavorando a strumenti di governance condivisi, tra cui un inedito accordo di confine con la Regione Puglia per regolare i flussi e contenere i costi.
Un’attenzione particolare è rivolta alla riduzione delle liste d’attesa, con l’istituzione di un tavolo regionale per monitorare le prestazioni e valorizzare sia il sistema pubblico che quello convenzionato. Inoltre, dopo 12 anni, è stato sottoscritto il contratto con la specialistica ambulatoriale, introducendo nuove tariffe per rendere il territorio più attrattivo per i professionisti del settore.
“Siamo impegnati – ha concluso Latronico – nel rafforzare il ruolo dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, lavorando alla creazione del ruolo unico e alla valorizzazione dei medici della continuità assistenziale attraverso contratti a tempo indeterminato, essenziali per garantire la piena operatività delle nostre strutture sanitarie”.
Nel suo intervento, l’assessore ha ribadito l’importanza di un modello sanitario incentrato sulla persona, capace di garantire cure più accessibili e rispondere in modo efficace ai bisogni della popolazione, soprattutto delle categorie più fragili. Il PNRR, ha sottolineato, rappresenta un’opportunità unica per realizzare questa trasformazione, rafforzando la sanità di prossimità e riducendo le disuguaglianze nell’accesso alle cure.