“Le parole del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in un videomessaggio al Congresso dell'Unione Europea dell'ospedalità privata (Uehp) che si è tenuto a Milano, arriveranno sino al Palazzo della Regione Basilicata?”. La domanda arriva, in un comunicato stampa, da Giuseppe Demarzio, di Sanità Futura. Che aggiunge: “Che cosa ha detto il Ministro: “Anche quest'anno la Legge di stabilità nonostante il periodo difficile che c'è stato negli ultimi anni, vuole tenere conto del settore privato e interrompere, come è già avvenuto almeno dal 2013, la tradizione non bella dei tagli lineari e in particolare i tagli al settore privato. Proprio perché con il pubblico deve costituire un insieme che eroga sempre maggiori servizi di più alta qualità al cittadino”. Un messaggio ancora più chiaro quando il Ministro ha affermato che “il settore privato può cogliere un'opportunità di avanzamento e di miglioramento soprattutto in un sistema in cui da parte del ministero della Salute c'è veramente l'intenzione di compiere questa integrazione con il pubblico e di potenziarla sempre di più nell'ottica dell'efficienza. Anche il Patto per la salute e il Piano nazionale sulla cronicità sono oggettivamente una grossa opportunità che il settore privato può e deve cogliere".
Registriamo una sintonia con il Ministro Lorenzin a sostegno delle riforme necessarie a favorire sistemi sanitari innovativi, in grado di assicurare un uso efficiente ed efficace dei budget per la sanità, garantendo ai cittadini l’accesso equo a un’assistenza di qualità. Le iniziative di riforma introdotte in sanità a livello nazionale sono determinate dalla necessità di trovare un equilibrio tra welfare e modernizzazione, crisi economica e sostenibilità, mettendo anche a confronto le performance dei modelli sanitari: restano aperte quindi le questioni sugli investimenti in innovazione, tecnologia ed informatica sanitaria, efficacia delle cure e cost-effectiveness, confronto tra modelli sanitari europei, efficienza nel comparto ospedaliero pubblico e privato, mobilità di pazienti ed operatori e tutela dei diritti dei pazienti relativi ad equità di accesso, libertà di scelta, qualità e sicurezza delle prestazioni.
Le difficoltà in tutti i Paesi europei sono dovute all’impatto della crisi economica e ad altri fattori noti, come l’invecchiamento della popolazione, la lievitazione della spesa dovuta ai progressi stessi della medicina e della tecnologia, ma anche alla deresponsabilizzazione del "terzo pagante” (sia esso lo Stato o un soggetto mutualistico-assicurativo).
Nella fase attuale, la sostenibilità dei sistemi sanitari può essere conseguita attraverso un migliore uso del patrimonio di strutture, di professionisti, di operatori e di dotazioni tecnologiche. La separazione tra funzioni di finanziamento ed erogazione dei servizi è essenziale perché i sistemi nazionali possano raggiungere gli obiettivi fissati, evitando sprechi dovuti ad inefficienze di gestione e distorsione della competizione. A tale scopo, è di cruciale importanza garantire parità di diritti e doveri tra tutti i provider riguardo alle regole di accreditamento, ai metodi di remunerazione, al controllo di qualità sotto la responsabilità di un ente terzo indipendente.
E il Presidente Nazionale di Aiop Gabriele Pelissero ha sintetizzato la sfida che tutti gli operatori della sanità privata accreditata hanno davanti: nuovi strumenti, nuovi farmaci, nuovi device si presentano continuamente, dobbiamo mantenere la nostra capacità di impiegare le tecnologie più sviluppate, per dare cure sempre migliori. Come possiamo ottenere maggiore livello di efficienza e spendere meglio le risorse disponibili, con l’unico obiettivo di garantire a tutti i cittadini europei, una completa copertura sanitaria di qualità? Innanzitutto considerando il valore economico e professionale della grande filiera della sanità, un settore continuamente in crescita, che è anche un importante datore di lavoro, consumatore di beni e leader nell’innovazione. Il potenziamento dell’efficienza e la razionale allocazione delle risorse sono tra gli strumenti più efficaci per ottenere i migliori risultati in relazione alla spesa sostenuta, mentre i tagli lineari e i tetti di budget producono effetti negativi sull’equità di accesso ai servizi e sulla qualità delle cure. Se il contenimento dei costi diventa la preoccupazione preponderante, il settore sanitario è di fatto considerato un investimento improduttivo, quando l’Ocse ha calcolato che periodi di contrazione dei budget rendono difficile creare le condizioni per progredire e fanno lievitare i costi a medio–lungo termine”.
bas04