Per il consigliere del Pd “insieme alle ragioni di bilancio e di efficienza delle prestazioni devono trovare piena residenza l’attenzione ai territori, la prossimità ai luoghi nella erogazione delle prestazioni, la qualità del servizio strutturato”
“Sul tavolo della politica regionale c’è oggi la riforma del sistema sanitario. Di fronte alla prospettata azienda ospedaliera unica, al solo polo regionale costituito dal San Carlo esprimo la mia contrarietà, nella convinzione che questa ipotesi non possa dare le necessarie risposte di cui hanno bisogno i territori”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Pd Achille Spada.<br /><br />A suo parere, “nella riforma da mettere in campo, le ragioni di bilancio e quelle di efficienza delle prestazioni e di razionalizzazione del comparto sanitario, tutte sacrosante, devono trovare invece piena residenza questi tre fondamentali requisisti: l’attenzione ai territori; la prossimità ai luoghi nella erogazione delle prestazioni; la qualità del servizio strutturato. Lontano da questi principi, non mi sentirò di sottoscrivere la riforma sanitaria, pur necessaria, ma di cui di cui quella oggi in campo risulta soltanto una ipotesi, che appunto non soddisfa le esigenze appena espresse”.<br /><br />“E’ opportuno quindi – conclude Spada – che si preferiscano modelli organizzativi autonomi per le due realtà provinciali, come pure ha ipotizzato il presidente Pittella. Nella necessaria riforma del comparto, chiediamo quindi di prediligere una logica di rete, che non mortifichi la conservazione dell’autonomia delle singole realtà territoriali della nostra regione, sull’altare di un ragionamento meramente ragionieristico. Sono convinto che la sensibilità del presidente Pittella saprà incrociare le esigenze, le aspettative ed i bisogni della popolazione su un tema così fondamentale come quello della salute”.